Prima uscita pubblica per Zerocalcare dopo l’uragano Lucca Comics. Per il celebre fumettista romano c’è una mattinata a parlare della causa curda – argomento che ben conosce e che otto anni fa ha portato sulle pagine del suo “Kobane Calling” – ma anche a fare slalom tra domande poco gradite. La prima proprio su Lucca Comics; l’altra sulla guerra tra Israele e Hamas. Tutto nel video raccolto dall’inviato di Tag24 Michele Lilla.
Zerocalcare interviene sui curdi, su Ocalan e dice di non essere pentito per Lucca Comics
Zerocalcare, in arte Michele Rech, incontra la stampa a margine dell’evento promosso da Alleanza Verdi Sinistra a Montecitorio sulla richiesta di liberazione per Abdullah Ocalan, fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan condannato all’ergastolo dal regime turco di Erdogan sull’isola di Imrali.
Continuiamo a chiedere all’Ue e al governo – le parole del deputato di AVS Marco Grimaldi – di riaprire la discussione sul popolo curdo che chiede confederalismo, ma soprattutto diritti. Per questo chiediamo che anche Ocalan, dopo tanti anni di isolamento, abbia e possa dare al suo popolo un’opportunità di pace. Da più di due anni non abbiamo la possibilità di entrare in quel carcere. Abbiamo chiesto l’opportunità di fare anche questo.
Sul tema interviene poi proprio il fumettista:
Ocalan ha offerto un contributo fondamentale a quella che è stata l’esperienza democratica del Nord della Siria, del Rojava, e che ha appassionato tanti: uomini e donne curdi che hanno respinto l’Isis sul campo. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’apporto di Ocalan, teorico e ideale, anche dal carcere. Adesso è in una situazione di totale isolamento ed è importante che l’Italia faccia sua la richiesta per la sua liberazione.
“Lucca Comics? Ovvio che non sono pentito. Libero di non parlare di Israele e Palestina”
Dunque la domanda su Lucca Comics, la manifestazione boicottata da Zerocalcare per via del patrocinio alla manifestazione dell’ambasciata israeliana. Gli chiedono se è pentito della decisione, la risposta è sarcastica.
Vi pare che a quarant’anni mi penta di una decisione? Comunque quello che dovevo dire l’ho scritto, quindi è inutile tornarci.
È quando il discorso si sposta sulla guerra a Gaza che Zerocalcare rifiuta di rispondere.
È il nostro lavoro, lo conosci. E siamo liberi di farti certe domande. Tu parli tanto di libertà…
Gli dice una giornalista.
Appunto – risponde lui – come sei libera tu di fare le domande, io sono libero di non rispondere.
Chi vuol commentare commenti. Liberissimo/a di farlo.