Nuove imposte sulla plusvalenza del superbonus, aumento delle ritenute sui lavori agevolati e della cedolare secca per gli affitti brevi, riduzione dei vantaggi del bonus sulla prima casa: le novità in arrivo dalla legge di Bilancio 2024 sembrerebbero andare in controtendenza rispetto a tutti i tentativi degli ultimi anni, da parte del centrodestra, di difendere l’abitazione da tasse e imposte. Sembrano lontani i tempi in cui l’attuale maggioranza sbraitava contro i tentativi della riforma del catasto in nome della “sacralità” della casa.

Le indicazioni che arrivano dalla Manovra 2024 vanno nella direzione opposta. Aumentano le tasse, in vari casi anche sulla prima casa, arriva una nuova imposta sul superbonus e sulle plusvalenze realizzate per effetto di un vendita ottimizzata dai lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione.

Di contro, diminuiscono i bonus stessi, ambiti dai proprietari per rendere più sostenibili i propri immobili. Inoltre, viene a poco a poco demolito il bonus per i giovani per fare in modo di acquistare la prima casa (in un anno di forti aumenti dei mutui) con il ritorno di imposte di registro, ipotecarie e catastali.

Plusvalenza superbonus, cedolare secca e affitti brevi, ritenute e bonus prima casa: tutte le novità 2024

La prima imposta che andrà a colpire i proprietari delle case nel 2024 è quella che riguarda la possibile plusvalenza che si realizza grazie ai lavori agevolati con il superbonus sulla propria abitazione. E’ in arrivo, infatti, la tassazione del 26% sulla plusvalenza del superbonus 110%, che è dovuta in caso di vendita degli immobili oggetto di interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione.

Sono risparmiate dalla tassazione solo le prime case, che rappresentano la maggior parte degli immobili oggetti dei lavori in bonus 110%. Non rilevano ai fini dell’imposta, inoltre, anche i bonus ordinari

L’imposta mira a sottoporre a tassazione le plusvalenze realizzate dai contribuenti che dovessero vendere una casa nei primi dieci anni successivi alla conclusione degli interventi. Proprio in virtù degli interventi, il valore degli immobili accresce e chi vende lo ha potuto fare a un prezzo più alto rispetto a quello realizzato in caso di assenza di interventi.

Plusvalenza superbonus bonus cedolare, come cambiano gli affitti brevi nel 2024

La bozza della legge di Bilancio 2024 fissa nuove regole anche sugli affitti brevi e sull’applicazione della cedolare secca, nel frattempo aumentata dal 21% al 26%. La Manovra 2024 stabilisce che i proprietari dovranno applicare la percentuale più alta di cedolare secca in tutti i casi in cui gli immobili dati in affitto siano almeno due.

C’è, in questa novità, un effetto traino, ovvero la cedolare secca applicata al secondo appartamento utilizzato per gli affitti brevi si allarga anche al primo appartamento. Pertanto, la percentuale del 21% di cedolare secca resta tale solo per i contribuenti che affittino un solo appartamento.

La maggioranza sarebbe pronta a un dietrofront solo su quest’ultimo punto. In un emendamento di Forza Italia al decreto legge “Anticipi”, atteso alla conversione in legge negli ultimi tre giorni di novembre, si tenderebbe a escludere, in tutti i casi, l’aliquota del 26% sulle prime case, con applicazione sempre della percentuale del 21%.

Ritenuta bonus edilizi 2024, aumenta la percentuale di anticipo sui bonifici

Un’ulteriore novità in arrivo rappresenta una una vera e propria stangata per le imprese, derivante dall’aumento di percentuale della ritenuta sui bonus edilizi e sul superbonus. Si tratta dell’aumento della percentuale, dall’8% applicato fino al 31 dicembre 2023 all’11% dal 2024, di ritenuta che le imprese anticipano a titolo di acconto sui bonifici effettuati per pagare le spese dei bonus edilizi tramite gli istituti bancari e Poste Italiane.

Concretamente, la ritenuta è un acconto dell’imposta sui redditi che si effettua nel momento in cui i committenti pagano le imprese fornitrici per gli interventi. Senza la ritenuta non è possibile ottenere l’agevolazione prevista sugli interventi effettuati. 

Bonus prima casa giovani under 36, come cambia lo sconto su tasse e imposte

Infine si riducono i bonus nel prossimo anno. A partire dal superbonus che, per i condomini, si riduce al 70% di agevolazione fiscale (senza possibilità di cessione dei crediti e di sconto in fattura), e sparisce per le villette, proseguendo per il bonus mobili che riduce la spesa massima ammissibile a detrazione del 50% a 5.000 euro (rispetto agli 8.000 euro del 2023).

La legge di Bilancio 2024 ridimensiona anche il bonus per l’acquisto della prima casa dei giovani under 36. Il disegno di legge di Bilancio, infatti, conferma la garanzia all’80 per cento del mutuo per l’acquisto dell’abitazione (a specifiche condizioni), ma rivede tutti gli sconti già introdotti dal decreto “Sostegni bis”. Nel prossimo anno non ci saranno più le esenzioni dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali. Sparirà anche il credito d’imposta Iva e l’esenzione dall’imposta sostitutiva sui mutui.