Continua serrata l’opera di opposizione dei sindacati, che annunciano una nuova ondata di scioperi, manifestazioni e presidi al grido “Adesso basta”.
I sindacati annunciano scioperi
Oggi 8 novembre a Roma, i segretari di CGIL e UIL, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno infatti presentato una serie di iniziative che si terranno nelle prossime settimane in tutta Italia che arrivano dopo tante mobilitazioni degli ultimi tempi.
Ad aprire le danze sarà proprio la capitale, dove l’appuntamento è per il 17 novembre a Piazza del Popolo. I temi chiave del dibattito continuano a essere quelli legati a salari, diritti e a una legge di bilancio insoddisfacente.
Come sottolineano i due segretari è innanzitutto necessario alzare stipendi e pensioni, per contrastare la perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati.
La mobilitazione dei sindacati: “Scioperi per salari, fisco, pensioni e giovani”
“Vogliamo ribadire le richieste che riguardano lavoro, salari, sicurezza, fisco e pensioni”, le parole con cui Bombardieri, raggiunto dal nostro inviato Lorenzo Brancati, ha rilanciato l’appuntamento alle cinque giornate di sciopero annunciate.
A fargli eco c’è Landini rimarcando come sia necessario contrastare l’evasione fiscale, e come invece sia ingiusto che la tassazione per i lavoratori dipendenti e i pensionati sia più alta di quella sulle rendite finanziarie e immobiliari. “C’è un problema di emergenza salariale e aumento reale dei salari” continua “chi tiene in piedi il Paese è chi paga le tasse, che però è anche chi sta peggio”.
Tante le questioni sul tavolo, dunque. Infatti i sindacati non hanno perso occasione per parlare anche di lavoro giovanile e precarietà, così come di pensioni, a proposito delle quali accusano il Governo di essere addirittura riuscito a peggiorare la legge Fornero.
Landini: “Comunità internazionale si muova per negoziato di pace”
Nella giornata in cui i sindacati hanno annunciato la nuova ondata di scioperi, comunque, c’è stata anche occasione per parlare di guerra in Medio Oriente.
Ribadita la condanna agli atti terroristici di Hamas, Maurizio Landini ricorda l’obiettivo di Due popoli Due Stati. Il segretario della CGIL si è unito all’appello per un cessate il fuoco e per il recupero della via diplomatica. “Non possiamo assistere al ritorno della guerra come strumento di regolazione tra gli Stati” ha concluso.