Prima calciatore, poi allenatore, Giuseppe Papadopulo è stato protagonista di alcuni miracoli sportivi cha hanno segnato la storia del calcio. Difensore di carattere, con la Lazio ha raggiunto la Serie A e poi la Coppa delle Fiere, l’attuale Europa League. In biancoceleste è rimasto dal 1969 al 1972 e successivamente è tornato nelle vesti di mister. Ma la sua esperienza più importante, su una panchina, l’ha fatta a Siena. In tre stagioni in bianconeri, ha portato il club alla conquista di tre prestigiosi traguardi che sono entrati nella storia. Dalla salvezza in serie B, alla promozione in serie A ottenuta nella magica notte di Genova, ha concluso il suo ciclo con la prima storica salvezza nella massima serie. Traguardi che gli sono valsi la chiamata della Lazio, squadra che ha allenato nella stagione 2004/05. Per commentare Lazio-Feyenoord, proiettandoci anche al derby di Roma, Papadopulo è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Da Lazio-Feyenoord al derby, Papadopulo a Tag24

Serviva una vittoria per rimanere in corsa e continuare a sognare la qualificazione in Champions League e la Lazio l’ha ottenuta. Serviva un gol di Ciro Immobile su azione per sbloccare una volta e per tutte il capitano e il bomber di Torre Annunziata lo ha realizzato. Quella di ieri sera contro il Feyenoord allo stadio Olimpico è stata per la squadra di Maurizio Sarri una serata perfetta. Partita difficile, molto fisica, ma contro gli olandesi i capitolini hanno tirato fuori tutto il carattere necessario. Da oggi in poi si comincerà a lavorare in vista del derby, una delle gare più attese dell’intera stagione. Per commentare Lazio-Feyenoord, proiettandoci già verso il derby, Papadopulo, ex calciatore che ha vestito la maglia biancoceleste, e che è tornato a Formello anche da allenatore, nella stagione 2004-2005, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Mister come ha visto la Lazio ieri sera?

“Io direi che quella di ieri è stata una serata praticamente perfetta, perché sono stati raggiunti gli obiettivi di massima a cui tutti i laziali ambivano. Quando si verificano queste situazioni non può che essere pienamente soddisfatti.”

Anche perché non è stata una partita semplice, soprattutto dal punto di vista fisico. La Lazio però stavolta ha risposto bene, è d’accordo?

“Ha risposto bene perché è stata in partita per tutti e novanta i minuti e ha sofferto quando era giusto soffrire. Il Feyenoord non è una squadra di eccelso livello tecnico, ma di eccelso livello fisico e spesso i biancocelesti soffrono partite simili. Invece ieri tutti hanno dato il meglio di sé. La squadra era compatta, tutti avevano lo stesso obiettivo che era quello di vincere la partita e ci sono riusciti”.

Il problema resta sempre lo stesso, la Lazio alterna prestazioni come quella di ieri ha gare sottotono. Come se lo spiega?

“Ne ha parlato anche Sarri, e sta cercando di trovare una soluzione. La squadra deve convincersi di essere una squadra di valore e deve riprendere quel cammino straordinario che aveva compiuto lo scorso anno. Servono qualità e compattezza del gruppo, devono ritrovare quello spirito che in alcune partite invece la Lazio ha dimostrato di non avere”.

In questo senso possiamo dire che il derby arriva in un buon momento, visto che è una partita che dà da sola a grandi motivazioni?

“Ho vissuto il derby prima da calciatore e poi da allenatore, e so perfettamente cosa significa per esperienza personale. I ragazzi lo hanno sicuramente già capito e sanno bene cosa devono fare. Questa è una partita a parte all’interno del campionato e si gioca in una città dove le tifoserie vivono di questo risultato per tutta la stagione”.

Effettivamente è una partita che può cambiare anche le sorti dei match successivi. Non c’è una favorita?

“Nel derby non è mai possibile individuare una squadra favorita. Quando noi lo vincemmo nel 2005, in occasione dell’epifania, era un derby che ci vedeva già battuti in partenza. Invece lo vincemmo per 3 a 1, nonostante avessimo in squadra una miriade di difficoltà. Invece in quell’occasione fummo compatti e da quel momento La Lazio ha ripreso a correre. Tre giorni dopo, sulla scia dell’onda emotiva, riuscimmo a vincere anche a Firenze e questo ci dette la possibilità di rilanciarci in zone di classifica più consone a quella squadra. Questo solo per dire che è una partita che può cambiare le sorti della stagione. Una vittoria può rappresentare una svolta positiva per il proseguo del campionato. Sono match che danno una spinta impressionante, mi auguro succeda anche a questa Lazio”.

Intanto ieri sera Immobile ha ritrovato il gol su azione, quanto può essere importante recuperarlo?

“In questo periodo se ne sono dette tante, ma scaricare Immobile non è un’ipotesi plausibile. È un giocatore che stava attraversando un momento difficile, come può capitare a tutti i campioni nell’arco di una carriera. Ieri è riuscito con grande freddezza a realizzare il gol, da una posizione non facile. Ha messo dentro quella palla, grazie anche a una fantastica ispirazione avuta da Felipe Anderson, che lo ha messo nella condizione di massimizzare le sue qualità. Nel derby non so se sarà titolare Ciro oppure Castellanos, Sarri saprà decidere e a gestire la situazione. L’argentino ha ancora ampi margini di ma l’importante in questo momento è recuperare pienamente Immobile. Se dovesse riuscire a segnare anche nel derby credo che tutte le problematiche sarebbero cancellate nel giro di una settimana”.