È stata falciata da un’auto mentre attraversava le strisce pedonali in compagnia del fidanzato: chi era Chiara Adorno, la ragazza di 18 anni nata a Bolzano che a Catania frequentava la facoltà di Scienze Biologiche. Sognava un lavoro a contatto con la natura: nella città siciliana era arrivata per costruirsi un futuro, invece ha trovato la morte.

Chi era Chiara Adorno, la 18enne morta investita sulle strisce a Catania

Si chiamava Chiara Adorno ed era da poco diventata maggiorenne, la ragazza che nella serata di ieri, 7 novembre, è stata falciata da un’auto mentre attraversava la strada su viale Andrea Doria, a Catania, dove si era trasferita per inseguire i suoi sogni: amava la natura, da poco si era iscritta alla facoltà di Scienze Biologiche per provare a fare della sua passione un lavoro.

Era nata a Bolzano, ma viveva a Solarino, in provincia di Siracusa, dove aveva frequentato il liceo scientifico Mario Corbino. Quando è morta si trovava insieme al fidanzato, suo coetaneo. Erano sulle strisce pedonali quando uno scooter Honda, non vedendoli, li avrebbe travolti, sbalzando la giovane sull’asfalto del senso di marcia opposto, dove un’auto, una Fiat Punto, l’avrebbe investita una seconda volta.

Inutili i tentativi dei soccorsi di rianimarla: al loro arrivo per lei non c’era già più niente da fare. Il ragazzo invece è rimasto ferito in modo lieve: dopo essere stato ricoverato per tutti gli accertamenti del caso sarebbe stato dimesso. Resta lo shock per la scena a cui ha assistito inerme. Restano il dispiacere e la rabbia per non essere riuscito a salvare la persona che amava dal terribile destino che le è toccato.

Il cordoglio della comunità di Solarino, a Siracusa

La notizia ha lasciato attonita la comunità di cui la giovane faceva parte, Solarino, nel Siracusano, dove la madre insegna alle scuole medie e il padre lavorava come dipendente del Libero consorzio comunale.

Non ci sono parole ma solo lacrime e dispiacere […]. Chiara era una bambina, conosco la sua famiglia, sono persone meravigliose. È impossibile da accettare: mandi tua figlia all’università e te la restituiscono in una bara,

è stato il commento del sindaco Giuseppe Germano, che ai giornalisti di diverse testate locali avrebbe anche riferito di non aver intenzione di proclamare il tutto cittadino, per “non strumentalizzare la vicenda”. Una vicenda che ha sconvolto i tanti che ora piangono la 18enne sui social, mostrando solidarietà alla sua famiglia, in particolare alla sorella, a cui sembra fosse molto legata.

Le parole del rettore dell’ateneo frequentato dalla 18enne

Tra i messaggi arrivati c’è anche quello del rettore dell’università frequentata dalla ragazza, Francesco Priolo.

Siamo ancora increduli e sconvolti per questa nuova giovane vita spezzata e ci stringiamo ai suoi familiari, manifestando loro le condoglianze dell’intero ateneo. Ci auguriamo che possa essere fatta presto piena luce sull’incidente che è costato la vita alla nostra studentessa e al tempo stesso speriamo che possano migliorare le condizioni dell’altro giovane rimasto coinvolto nell’incidente,

ha dichiarato, ricordando un evento simile: la morte di Danilo Di Majo, il giovane studente investito e ucciso mentre attraversava la strada davanti alla Cittadella universitaria, a pochi metri di distanza da dove si è consumato l’incidente costato la vita ad Adorno, nel 2017.

A riportare le sue parole è MeridioNews. Sono parole in cui molti si ritrovano, se riflettono sul numero sempre crescente delle vittime della strada. Era di appena qualche giorno fa la notizia arrivata da Roma della ragazzina di 13 anni morta in seguito a un drammatico sinistro sulla Laurentina.

Si chiamava Gaia Menga, era in auto insieme alla madre e a un’amica di quest’ultima senza cintura di sicurezza e senza rialzo (nonostante la sua altezza lo richiedesse) quando, a causa di circostanze da chiarire, sarebbe stata sbalzata fuori dall’abitacolo, riportando lesioni mortali.

Il suo nome figura nell’elenco dei più giovani morti in incidenti del 2023 insieme a quello del piccolo Manuel Proietti, morto nel corso di un sinistro provocato dal Suv Lamborghini guidato dallo youtuber Matteo Di Pietro sempre nella Capitale. Parlavamo degli ultimi sviluppi della vicenda in questo articolo: Incidente Casal Palocco, l’avvocato di Mattia Di Pietro: “È ai domiciliari, indagine ferma in attesa dell’esito delle perizie tecniche”.