La Commissione Ue si pronuncia ufficialmente in merito all’avanzamento del percorso di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.

Da Bruxelles hanno pubblicato oggi, mercoledì 8 novembre, l’ultimo rapporto sull’Allargamento, relativo alle richieste di ingresso di Moldavia e, appunto, Ucraina. Dal resoconto emerge come Kiev abbia raggiunto quattro priorità sulle sette delineate dall’esecutivo comunitario nel processo complessivo. Manca dunque ancora un trittico di step.

A cominciare dal terzo, relativo alla “lotta contro la corruzione“, proseguendo poi con il quinto, in materia di “legge anti-oligarchi“, per “limitare l’eccessiva influenza degli oligarchi nella vita economica”. Il settimo, in conclusione, attiene alla “riforma del quadro giuridico per le minoranze nazionali”, che risulta “attualmente in preparazione”.

La Commissione Ue si pronuncia sull’adesione dell’Ucraina, minacce di veto dall’Ungheria

Secondo l’emittente pubblica olandese NOS, tuttavia, qualcuno potrebbe mettersi di traverso nei negoziati pro-Kiev. Si tratta del governo di Budapest, con il primo ministro Viktor Orban che sarebbe pronto a bloccare tutto per una presunta violazione dei diritti degli ungheresi.

Una manovra considerata sospetta dall’Ue, che ipotizza un ricatto da parte dell’Ungheria allo scopo di ottenere sussidi.

Dal canto suo, Volodymyr Zelensky si dice convinto che il suo Paese farà “parte dell’Unione Europea”. Il presidente ucraino lo ha sottolineato nel suo consueto discorso quotidiano alla nazione alla vigilia del verdetto odierno. Il leader di Kiev ha fatto riferimento alla “lunga strada” già intrapresa per avvicinarsi all’Unione, con il “lavoro” portato avanti dal suo Paese per “adattarsi agli standard dell’Ue“.

Lo status di candidato è stato conferito all’Ucraina fin dal giugno 2022, in gesto simbolico di schieramento contro la Russia. Ora non bisognerà far altro che soddisfare tutti e sette i criteri di riferimento: l’ipotesi è quella di completare il processo entro l’anno. In tal senso, emblematiche sono le parole della presidente Ursula von der Leyen in conferenza stampa.

Noi facciamo la raccomandazione di avviare i negoziati di adesione dell’Ucraina e il Consiglio prende la decisione politica. Sarà sul tavolo del Consiglio di metà dicembre. Se gli Stati dicono di sì il lavoro tecnico comincia immediatamente. A marzo faremo un primo rapporto sul progresso. Noi potremo cominciare quando il Consiglio europeo darà il suo via libera.

Borrell: “L’Ucraina appartiene alla nostra famiglia”

Di Kiev ha parlato anche l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell, a Tokyo per un intervento durante il G7 dei ministri degli Esteri. Il capo della diplomazia ha sottolineato che l’Ucraina “appartiene alla nostra famiglia europea“.

Questo è già un dato di fatto. Oggi compie un altro passo fondamentale nel suo cammino verso l’Ue: la Commissione europea raccomanda l’apertura dei negoziati di adesione. Continueremo a lavorare insieme per la futura adesione dell’Ucraina.

Parallelamente all’ingresso di Kiev bisogna continuare a tenere d’occhio Mosca e le sue mire espansionistiche. Borrell annuncia così la necessità di “parlare e discutere del nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia”.

Spero che nei prossimi giorni potrò presentare, insieme alla Commissione europea, il nuovo pacchetto di sanzioni che sarà coordinato qui con i membri del G7 per offrire un approccio globale e coordinato. Non dobbiamo dimenticarci dell’Ucraina. La guerra in Ucraina continua e in questi giorni la Russia sta attaccando più forte. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina, dobbiamo lavorare sul processo di pace.