Una cisterna allo scalo ferroviario di Segrate, località alle porte di Milano, ha registrato la perdita di una sostanza tossica nella corso della mattinata di oggi, mercoledì 8 novembre 2023. Nello specifico, ciò che è fuoriuscito è stato il cloruro di ottanoile. Esso, anche a basse concentrazioni, è tossico e può avere gravi conseguenze sugli esseri viventi. In quel momento nell’impianto erano presenti degli operai, i quali ora sono sotto osservazione.

Cisterna allo scalo ferroviario di Segrate perde sostanza tossica: cos’è successo

La cisterna ha iniziato a perdere, allo scalo ferroviario di Segrate, la sostanza tossica intorno alle 9.30 di questa mattina. Ciò è avvenuto all’interno dello scalo merci del Comune situato alle porte del capoluogo lombardo. Subito sono stati chiamati i soccorsi. Il 118, non appena è giunto sul posto, ha subito visitato i quattro operai che si trovavano nell’impianto.

A riportare i dettagli sono stati oggi, mercoledì 8 novembre 2023, i membri dell’agenzia regionale di emergenza urgenza (Areu). Ad accorgersi della perdita di cloruro di ottanoile sono stati i lavoratori in servizio presso lo scalo ferroviario nel momento in cui è transitata la cisterna.

È allora partita immediatamente la chiamata al 112. La centrale operativa ha inviato sul posto ben quattro ambulanze e due automediche. Sono giunti inoltre i Vigili del fuoco. Questi ultimi hanno allestito una vasca di contenimento per evitare ulteriori fuoriuscite.

Sono intervenuti, considerata la situazione, i professionisti del nucleo che si occupa di emergenze nucleari, biologiche, chimiche e radiologiche. La sostanza persa dalla cisterna, il cloruro di ottanoile, può essere tossica e avere conseguenze anche a basse concentrazioni.

Per questo motivo il lavoro degli specialisti di tale unità è stato fondamentale. Essi hanno accuratamente travasato il composto in un’altra cisterna. Presso lo scalo merci ferroviario di Segrate sono arrivati infine i carabinieri della compagnia di San Donato e gli agenti della Polfer che hanno eseguito le opportune analisi e operazioni.

Come stanno i quattro operai coinvolti

Gli operai che questa mattina si trovavano presso lo scalo merci di Milano Segrate sono stati subito soccorsi dai medici e dagli esperti del 118, giunti sul posto con ambulanze e autoambulanze. Essi hanno riferito di accusare una irritazione agli occhi.

Tale irritazione però, per il momento, non sembra essere grave. Secondo quanto riferito si tratterebbe di un qualcosa di leggero. In ogni caso i lavoratori sono stati invitati a recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti.

Con ogni probabilità, nei prossimi giorni dovranno stare a riposo e sotto stretto controllo medico per capire se ci saranno possibili conseguenze legate alla fuoriuscita del cloruro di ottanoile dalla cisterna nel luogo in cui si trovavano in quel momento.

Nel frattempo, l’intera area dello scalo ferroviario, situato in via Lazio, al numero civico 32, è stata isolata e messa in sicurezza. La zona, per ora, è bloccata e recintata per permettere analisi. Una volta concluse, verrà ripristinata la normale circolazione e frequentazione.

Quali sono i motivi della fuoriuscita?

La domanda che a questo punto sorge spontanea è una sola: come mai c’è stata questa perdita? Secondo quanto riferito dai primi rilievi riportati dal giornale locale MilanoToday, non viene esclusa la possibilità che la fuoriuscita della sostanza tossica dalla cisterna sia legata ad un non corretto fissaggio dei bulloni.

Per il momento non si esclude la possibilità che le oscillazioni della cisterna abbiano potuto provocare la fuoriuscita del cloruro di ottanoile. Si tratta di un composto chimico che presenta la formula C8H15ClO. Esso viene utilizzato come reagente chimico in sintesi organiche. È impiegato soprattutto in laboratorio.

È per l’uomo una sostanza tossica anche a basse quantità. Può irritare gli occhi, la pelle e altri organi superficiali del corpo. Dunque è importantissimo non entrare a contatto diretto con questa sostanza. Per maneggiarla bisogna avere molta cura e devono essere esperti del settore a farlo. È necessario rispettare infatti una serie di misure di sicurezza.

In questo caso gli operai coinvolti sarebbero fuori pericolo, ma la paura non è stata poca. Non è infatti la prima volta che sentiamo parlare di intossicazioni che possono avvenire anche sul luogo di lavoro o in casa, come è successo a Rho l’inverno dello scorso anno. Le più comuni sono quelle da monossido di carbonio (qui dei consigli su come accorgersi dell’eventuale presenza del gas velenoso).