È ripreso in un’aula del Tribunale di Tempio Pausania, in Sardegna, il processo per violenza sessuale di gruppo a carico di Ciro Grillo e degli amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia. Ieri la vittima aveva ripercorso passo dopo passo, insieme ai legali che la assistono, gli avvocati Giulia Bongiorno e Dario Romano, i momenti della serata del presunto strupro. Oggi sarà sottoposta al controesame da parte delle difese degli imputati, che fin dall’inizio sostengono che fosse consenziente.
Processo a Ciro Grillo, oggi il controesame della vittima di stupro
Tra gli elementi su cui gli avvocati dei quattro ragazzi finiti a processo cercheranno di fare chiarezza interrogando la giovane c’è un presunto bacio che la stessa si sarebbe scambiata con Ciro Grillo sotto gli occhi di diversi testimoni (inclusa un’amica) e che ieri aveva detto di non ricordare.
Ma c’è anche il famoso video in cui la 19enne di origine italo-norvegese sarebbe stata ripresa mentre consumava un rapporto sessuale con coloro che avrebbe poi denunciato. Video che secondo il pool difensivo dei quattro non farebbe che confermare che al momento dei fatti fosse lucida, consapevole.
Una versione smentita dagli avvocati di parte civile, presenti ieri in aula insieme alla principale accusatrice, chiamata a raccontare le violenze subite nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2022 nella villetta di proprietà della famiglia Grillo in Costa Smeralda.
Un racconto drammatico, che Silvia (nome di fantasia) avrebbe fatto con le lacrime agli occhi, tanto da spingere il presidente Marco Contu a sospendere temporaneamente l’udienza, per permetterle di riprendersi. Un racconto che le difese hanno definito pieno di “contraddizioni”.
Stando alla sua testimonianza, i quattro l’avrebbero violentata a turno, sia nella camera da letto che nel box doccia dell’abitazione di Grillo, dopo averla fatta ubriacare, approfittando delle sue condizioni di fragilità psico-fisica. Una vicenda che l’avrebbe sconvolta al punto di tentare il suicidio diverse volte, correndo sui binari quasi sperando che un treno la mettesse sotto.
Il commento degli avvocati del pool difensivo
Intercettato dall’Ansa prima di entrare in aula per l’udienza, l’avvocato Gennaro Velle, che difende Corsiglia, ha fatto sapere che nel corso del controesame
ci saranno tutte le domande dei legali degli imputati e le contestazioni. È importante valutare la credibilità della denunciante – ha spiegato -, il processo si gioca sull’attendibilità della ragazza. Certamente ci sono degli elementi di contraddizione rispetto alle dichiarazioni rese dall’altra ragazza e rispetto a elementi ulteriori, a cominciare dai contenuti dei telefoni.
L’altra ragazza è Roberta (altro nome di fantasia), l’amica che era con la 19enne la sera dei fatti e che, insieme a lei, ha denunciato i quattro amici genovesi. Ascoltata in aula, nelle scorse settimane la giovane aveva raccontato delle foto hard che gli imputati le avrebbero scattato a sua insaputa mentre dormiva, trattandola come se fosse un oggetto.
In passato aveva riferito che svegliandosi, la mattina successiva alla serata trascorsa in discoteca, aveva trovato Silvia “confusa e sconvolta”, nuda e con il trucco colato e che, dopo averle chiesto spiegazioni, lei le aveva detto di essere stata violentata “da tutti”, a turno.
Non era la prima volta che succedeva, a suo dire: l’estate prima, mentre era in campeggio con la scuola, si era ritrovata nella stessa tenda di un ragazzo e quest’ultimo, di notte, aveva provato a violentarla, saltandole addosso. Quando aveva denunciato l’accaduto, la fidanzata del presunto stupratore l’aveva accusata di essersi inventata tutto. Si tratta di elementi importanti, su cui le difese potrebbero tornare oggi.
Il loro obiettivo è dimostrare che la giovane fosse consenziente, come hanno sempre sostenuto. Ma i legali che la assistono dicono tutt’altro: che è “una ragazza distrutta, devastata” per ciò che le è accaduto. Come avrebbe potuto fingere su un evento così grave? Perché avrebbe dovuto provare ad uccidersi, se non fosse stata ferita nel profondo?
Quella di oggi è un’udienza nella quale gli avvocati degli imputati, facendo il loro lavoro, stanno facendo una serie di domande di caccia all’errore. Come spesso capita in questi processi, è come se la persona offesa che ha denunciato qualcosa di grave fosse improvvisamente sul banco degli imputati,
ha spiegato l’avvocato Giulia Bongiorno.