Costruisce la sua carriera in Brasile, poi a un certo punto decide di accettare il trasferimento in Italia. La possibilità di approdare a Roma e vestire la maglia giallorossa lo alletta, Julio Sergio però i primi tre anni li passa interamente in panchina. Portiere affidabile, uomo onesto ed educato, accetta con garbo il ruolo di terzo portiere, in attesa della sua occasione. Arriva nella capitale nel 2006, scende in campo per la prima volta nel 2009, quando Spalletti gli dà la prima chance contro la Juventus, una delle rivali più acerrime dei giallorossi. Da quel momento in poi diventa titolare, vivendo momenti e stagioni altalenanti. Un’esperienza che lo segna nel profondo, rimarrà legato per sempre a questi colori. Per commentare il momento della squadra di Mourinho e il prossimo impegno di Europa League, Slavia Praga-Roma, Julio Sergio è intervenuto in esclusiva a tag 24.

Slavia Praga-Roma, Julio Sergio a Tag24

La Roma si prepara alla prossima battaglia. La grinta e il carattere non mancano, e nella sfida contro il Lecce i giallorossi lo hanno dimostrato ancora una volta. A Lukaku e compagni, nonostante una prestazione non entusiasmante, sono bastati tre minuti, per ribaltare un match che sembrava destinato a finire in favore dei salentini. Due gol in 3 minuti, come solo chi non molla mai può fare. Quella arrivata in Serie A è una vittoria che dà morale alla squadra di Mou, che adesso è deve affrontare la prossima sfida. Domani i giallorossi scenderanno in campo contro lo Slavia Praga. I capitolini sono a punteggio pieno e hanno la qualificazione in tasca, ma non vogliono mollare neanche un centimetro. Prima l’Europa, poi il derby, Mourinho carica i suoi. Per commentare Slavia Praga-Roma, Julio Sergio, ex portiere che in giallorossa ha vissuto sei stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

È una Roma che non muore mai. Questa è una delle caratteristiche principali di José Mourinho?

“Assolutamente sì, è un allenatore che ha grande personalità e riesce a trasferire tutto il suo carisma alla squadra. È uno che non molla mai e lo è anche la Roma. Lo abbiamo visto soprattutto nell’ultima partita, quella disputata contro il Lecce, ma non solo”.

Il carattere è una delle note positive, ma non manca anche qualche critica. Spesso alla Roma si contesta di non giocare bene, anche questo dipende da Mourinho?

“No, direi di no. La Roma non gioca bene, ma molto dipende dai tantissimi infortuni avuti finora. Non tutti i giocatori della rosa sono all’altezza e spesso non riescono a sostituire i titolari con la stessa qualità. Se questa squadra gioca senza gente del calibro di Dybala o Smalling, è davvero difficile mantenere il livello. E poi si gioca continuamente, ogni tre giorni sono in campo, subentra anche la stanchezza. Alcuni giocatori sono arrivati, altri sono andati via, il calcio non è una questione matematica. Serve tempo, anche soltanto per conoscere il nuovo allenatore e trovare il giusto feeling con i compagni. L’importante è che questa squadra possa continuare ad aumentare il livello tecnico anno dopo anno. Non dimentichiamo il percorso fatto dalla Roma di Mourinho nelle Coppe negli ultimi due anni. Non è semplice mantenere un livello così alto in due competizioni come sono campionato ed Europa League”.

A proposito di questo, domani la Roma giocherà contro lo Slavia Praga. I giallorossi in Europa stanno facendo benissimo, ma quanto è importante aver recuperato Dybala sia per l’Europa League che in vista del derby?

“È fondamentale poter schierare in campo un calciatore di questo tipo. Sappiamo benissimo quello che uno come Dybala può dare alla squadra. Però ribadisco che giocare continuamente giovedì e domenica non è semplice. Chi non è stato calciatore non può capirlo. Non è solo una questione fisica ma anche mentale e poi va detto che spesso in periodi del genere non si riescono neanche a fare grandi allenamenti. Paradossalmente in alcuni casi è meglio far riposare i giocatori piuttosto che fare un allenamento in più. Detto questo è fondamentale che Dybala sia nuovamente disponibile perché è un’arma importante per Mourinho”.

Hai fatto giustamente riferimento alle due finali nelle competizioni europee. Arrivare fino in fondo e questa volta magari vincere l’Europa League è l’obiettivo numero uno del tecnico e della società?

L’obiettivo, per una squadra come la Roma è sempre quello di vincere. In questi due anni i giallorossi hanno vinto la Conference e sono arrivati in finale di Europa League, una competizione che potevano vincere. Sono sicuro che anche quest’anno faranno di tutto per arrivare in fondo, ma non è mai semplice. Ci sono tanti aspetti e tanti fattori che possono influire e cambiare in un modo o nell’altro le sorti di una stagione. Per vincere ci vuole tanto lavoro e si deve valutare ogni momento come sta ogni singolo giocatore. Sono sicuro che allenatore e giocatori fanno proprio questo quotidianamente a Trigoria. Quindi se mi chiedi se la Roma la può vincere, rispondo di sì ma se mi domandi se sarà facile vincerla, rispondo di no. Marcelo Bielsa dice sempre una cosa fantastica, quel che resta di una stagione è il titolo. Vediamo cosa riuscirà a fare questa squadra”.

Domani con lo Slavia Praga la Roma però è favorita?

“Nel calcio è difficile fare previsioni. Dal punto di vista fisico e della qualità tecnica però direi di sì, la Roma è favorita. Per vincere però domani sera dovrà correre tanto”.

Sei stato un portiere importante per la Roma e sai bene quanto questo sia un ruolo delicato. Non mancano mai le critiche nei confronti di Rui Patricio, tu cosa ne pensi?

“Oggi molti lo criticano, ma quanto è stato importante nella vittoria della Conference? Sbaglia solo chi gioca, ma lui resta un portiere esperto. Ha fatto grandi cose con il Portogallo qualche anno fa e resta uno di grande qualità. È un portiere affidabile, poi è normale ci siano anche dei momenti in cui non è al top della forma, ma un passato importante e può fare grandi cose. Poi è chiaro che la Roma ha anche un secondo portiere interessante e Mourinho di volta in volta può fare le sue scelte. Lui ha modo di vederli giorno dopo giorno e sa bene chi può dargli maggiori garanzie”.