L’Osservatorio europeo sui cambiamenti climatici Copernicus (C3s), tramite le sue rilevazioni, ha dichiarato che l’ottobre che si è appena concluso è da classificarsi come mese più caldo di sempre. Un record toccato al termine di mensilità che già erano considerate estremamente calde, da giugno in avanti (sempre facendo riferimento al 2023).
La media globale terrestre è stata di 15,38 gradi, superando di 0,4 gradi il precedente record, detenuto sempre da ottobre nell’anno 2019. Facendo invece un ragionamento sulla base delle medie, l’aumento rispetto alla temperatura media di ottobre è di 1,7 gradi. Il valore della media utilizzato è stato calcolato passando in rassegna questa mensilità in cinquant’anni, tra il 1850 e il 1900.
Ottobre 2023: l’Osservatorio europeo lo certifica come mese più caldo mai registrato
Un tale aumento delle temperature causano evidenti danni in tutto il pianeta: siccità, incendi devastanti e uragani ne sono solo alcuni esempi. Sono ormai ciclici gli avvertimenti portati avanti dalla comunità di scienziati che compongono il team per la 28esima conferenza sul clima delle Nazioni Unite. Il vertice è in programma a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023. L’appello arriva anche da parte di un comunicato a firma di Samantha Burgess, vicecapo di C3s.
“Possiamo dire con quasi certezza che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato. La sensazione di necessità urgente di intraprendere un’azione ambiziosa sul clima in vista della Cop28 non è mai stata più forte.”
Disastri climatici ormai all’ordine del giorno
I riflessi del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti. Alluvioni e uragani si verificano sempre con maggiore intensità e soprattutto con una ripetizione allarmante. Senza bisogno di andare ad indagare quanto accade nei paesi esteri, a testimoniare questo incremento basta valutare il caso italiano.
Solo una decina di giorni fa un violento nubifragio a Milano ha causato l’esondazione del Seveso, con interi quartieri completamente sommersi dall’acqua (è il caso di Isola ad esempio). Molto più ingenti sono stati i disastri provocati dell’alluvione in Toscana, con il presidente Eugenio Giani che stima in mezzo miliardo i danni. Si tratta però di cifre altamente incerte dal momento che molte aree restano irraggiungibili.