Domenica si è svolta la Maratona di New York 2023, e a ridosso della conclusione si è tornato a parlare del modello di scarpe Adidas usate dal vincitore, Tamirat Tola
Maratona di New York 2023 e Adidas: ai piedi di Tamirat Tola le Adizero Adios Pro Evo 1, quanto possono aver influito?
Domenica 5 novembre si è svolta la Maratona di New York 2023, e ridosso della conclusione si è tornato a parlare del modello di scarpe usate dal vincitore, Tamirat Tola, ovvero le Adizero Adios Pro Evo 1. Presentiamole velocemente in modo da dare qualche dettaglio indicativo ai lettori. Il modello in questione pesa – si fa per dire – solo 138 grammi essendo in fibra di carbonio: è il modello più leggero prodotto dall’Adidas ed ha un prezzo di mercato di 500 dollari. Questa superscarpa per i runners ha inoltre una tiratura limitata: poco più di 500 modelli sono stati prodotti. Altra caratteristica interessante è la “durata del loro ciclo vitale”, alquanto breve. Le Adizero Adios Pro Evo 1 sono infatti utilizzabili solo per un grande evento, per una maratona e poi addio. Un modello “usa e getta” insomma. Tornare a trattare di questo modello di calzature per maratoneti può aver innescato nella memoria di qualche lettore, lo scatto in cui Tigist Assefa, dopo aver tagliato il traguardo della Maratona di Berlino di quest’anno, bacia le sue Adidas Adizero Adios Pro Evo 1 davanti il pubblico e gli obbiettivi di tutto il mondo. In quell’occasione Assefa siglerà il record del mondo nella maratona femminile (tempo di 2 ore 11 minuti e 53 secondi) omaggiando anche il modello di scarpe con cui aveva corso. Un modello a quanto pare vincente, visto che Tamirat Tola, vincitore maschile della Maratona di New York 2023 aveva proprio quelle Adidas ai piedi domenica scorsa. Anche per Tola si è trattato di record, avendo quest’ultimo attraversato il traguardo finale di Central Park con un tempo di2h04’58”, migliorando di ben otto secondi il precedente primato.
Adizero Adios Pro Evo 1: il modello dei record… e delle polemiche
Che le Adizero Adios Pro Evo 1 siano un modello “vincente“, capace di accompagnare e aiutare i runners che li utilizzano nei loro percorsi sembra un’affermazione confermata dai recenti record raggunti, dalle vittorie di cui abbiamo parlato qualche riga fa. Ma riguardo questo modello, sono state sollevate anche delle criticità, in primis riguardanti quello che prima chiamavamo il loro “ciclo vitale”. Essendo utilizzabili per solo una maratona, queste scarpe possono avere un impatto ambientale negativo. Scarpe poco sostenibile obbietta qualcuno. Altri si chiedono invece se un modello del genere – alle luce dei recenti risultati – possa essere considerato sleale, doping tecnologico, facendo il paragone con i modelli dei costumi da bagno LZR Racer della Speedo e dalla Nasa utilizzati a Pechino 2008: garantirono un bel pò di record ma ad un anno di distanza vennire banditi. C’è poi l’eterno paragone con gli storici rivali della Nike, i quali, hanno pensato per i runners e i maratoneti il modello Vaporfly, sul mercato dal 2017 con un costo più basso di 250 dollari e un impiego maggiore, di più di una maratona. Ma tornando alla Maratona di New Yokr, per poter ampliare il raggio della nostra discussione, quali altri modelli di scarpe utilizzavano i corridori presenti? Partiamo ovviamente dalla vincitrice femminile, Hellen Obiri. La runner africana si è piazzata davanti a Gidey e Lokedi aveva però ai piedi le On CloudTri 1. Nè Adidas nè Nike per lei, ma un modello di scarpa per corsa su asfalto con tecnologia in piastra di carbonio. Tornando ai piazzamente maschili della Maratone nella Grande Mela, Albert Korir ha optato per un modello più resistente di Adidas, le Adizero Adios Pro 3 mentre c’erano le Nike – il modello precedente della Vaporfly 3 – ai piedi del terzo classificato Shura Kitata.