Exploit di richieste di sperma novax. Cosa sta accadendo? Si tratta di un fenomeno controverso che sta attirando l’attenzione e sollevando molte domande.

Sta aumentando un nuovo tipo di richiesta in cui individui o gruppi cercano di ottenere campioni di sperma da donatori che dichiarano di non essere vaccinati contro il Covid.

Questa tendenza insolita ha destato preoccupazione e dibattiti, sia sulla privacy che sulla sicurezza. Scendiamo nei dettagli di questo fenomeno.

Richieste di sperma novax, cosa sta accadendo?

L’aumento delle richieste di sperma da donatori non vaccinati contro il Covid è diventato un fenomeno dibattuto negli Stati Uniti e ha recentemente attirato l’attenzione dei media.

Questo insolito trend ha trovato spazio perfino in comunità online di donatori di sperma su piattaforme come Facebook.

Un donatore prolifico, noto come ‘The Sperminator’, Jonathan David Rinaldi, ha fondato un nuovo gruppo esclusivamente dedicato ai donatori non vaccinati dopo aver notato un significativo aumento delle richieste in tal senso.

Coloro che cercano sperma novax sono giovani professionisti, coppie dello stesso sesso e donne single, sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito.

Nonostante l’assenza di evidenze scientifiche che dimostrino un impatto dei vaccini anti-Covid sulla fertilità, molti continuano a credere in teorie controverse.

Gli utenti del gruppo di Sperminator condividono la sua idea, ovvero che il vaccino anti Covid porti alla morte dello sperma.

Sono molte le donne che, in cerca di sperma per procreare, specificano nella richiesta “no Covid vax”.

Una donna ha pubblicato una foto del suo test di gravidanza positivo dopo donazione di sperma no-vax, commentando orgogliosamente: “Un altro bambino ‘allevato in fattoria’, ‘non cresciuto in farmacia’, in arrivo”.

La maggior parte dei donatori non vaccinati contro il Covid offre il proprio sperma gratuitamente.

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Ci sono evidenze scientifiche dell’influenza del vaccino anti-Covid sullo sperma?

I ricercatori hanno condotto uno studio per esaminare se i vaccini contro il coronavirus a mRNA influenzino la qualità dello sperma.

Lo studio è stato eseguito su 45 uomini sani, di età compresa tra 18 e 50 anni, presso l’Università di Miami. Prima e dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino, sono stati prelevati campioni di sperma per valutare il volume, la concentrazione e la motilità degli spermatozoi.

I risultati hanno dimostrato che la vaccinazione non ha avuto un impatto negativo sulla qualità o sulla quantità dello sperma. In effetti, in molti casi, si è osservato un aumento nella concentrazione di spermatozoi dopo la vaccinazione.

Questi risultati indicano che i vaccini mRNA non influenzano la fertilità maschile, poiché non contengono virus attivi. È importante sottolineare che questi cambiamenti rientrano nei limiti delle normali fluttuazioni riscontrate in uomini sani. Pertanto, la vaccinazione contro il coronavirus non sembra avere effetti negativi sullo sperma.

In una dichiarazione congiunta, la Society for Male Reproduction and Urology e l’American Society for Reproductive Medicine hanno affermato che l’unico effetto noto dei vaccini sulla fertilità maschile si verifica se si verifica la febbre dopo aver ricevuto una dose.

Ma questo declino della salute dello sperma è di breve durata ed è qualcosa che può accadere ogni volta che la temperatura corporea è elevata.

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L’impatto del Covid sullo sperma

I ricercatori stanno esaminando gli effetti dell’infezione da COVID-19 sulla fertilità maschile e sui danni ai testicoli, dopo l’infezione.

È stato dimostrato che alcuni pazienti hanno mostrato una diminuzione della conta spermatica tra 72 e 90 giorni dopo l’infezione da COVID-19. Questi studi suggeriscono, quindi, che il virus potrebbe minacciare la fertilità maschile.

Che dire del sospetto riguardante la risposta immunitaria ai vaccini mRNA COVID-19 e la presunta reazione contro la sincitina-1, una proteina presente nella placenta, che potrebbe portare a problemi di fertilità nelle donne?

Gli esperti smentiscono questa affermazione, poiché le somiglianze proteiche tra la proteina spike del virus e la sincitina-1 non sono sufficienti per causare una reazione incrociata. Inoltre, studi clinici hanno dimostrato che le donne incinte non hanno sperimentato problemi di fertilità a seguito del vaccino.

Attualmente, sono in corso ulteriori studi su donne in gravidanza per valutare ulteriormente la sicurezza dei vaccini COVID-19 durante la gestazione.

In conclusione, mentre ci sono evidenze di potenziali effetti negativi sull’apparato riproduttivo maschile a seguito dell’infezione da COVID-19, non sembrano esserci prove che i vaccini COVID-19 abbiano un impatto sulla fertilità maschile. Inoltre, le affermazioni riguardanti possibili reazioni incrociate con la sincitina-1 nelle donne non sembrano essere supportate dalla scienza. La ricerca continua per garantire la sicurezza dei vaccini durante la gravidanza e fornire ulteriori informazioni in merito.