La Legge di Bilancio 2024 fa discutere non solo in Italia, con opposizioni e sindacati sugli scudi, ma anche a livello globale. Il Fondo Monetario Internazionale, infatti, ha fatto un richiamo al caso italiano: la manovra per il prossimo anno non contiene nulla o quasi in grado di andare a stimolare una crescita dell’economia.
“Abbiamo consigliato al governo italiano di anticipare l’aggiustamento e essere più ambizioso, nonché di pensare anche a riforme di bilancio strutturali e favorevoli alla crescita, che non sono previste nella bozza di bilancio 2024.”
Manovra 2024, critica dal FMI: “Le chiavi sono favorire la crescita e aumentare la produttività”
Il Fondo Monetario Internazionale si rivolge a tutto tondo all’area Euro: l’economia del continente, infatti, mostra evidenti segnali di rallentamento. Sebbene sia improprio parlare di brusche frenate, il FMI spinge per un maggiore impegno verso l’aumento della produttività, considerato l’elemento chiave per la crescita strutturale di un paese.
“Sarà importante avviare un percorso favorevole alla crescita e aumentare la produttività, questa è la questione chiave. Pertanto sosteniamo un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita.”
Le stime per il 2024: crescita prevista solo l’1% per l’Italia
Il FMI stima una crescita per l’anno in corso e per tutto il 2024 sotto all’1%, in particolare ferma allo 0,7%. Si tratta chiaramente di previsioni per cui non è dato sapere con certezza se si verificheranno o meno. Importante è però evidenziare che i dati di ottobre erano in linea con quanto preventivato nei mesi precedenti. Un aspetto positivo per l’Italia e l’Europa riguarda però un sostanziale abbassamento dell’inflazione. Nel 2023 nella penisola sfiora il 6% ma nel 2024 dovrebbe sensibilmente calare: è attesa, infatti, al 2,6%.
Il graduale calo viene certificato anche dal FMI, che evidenzia come l’economia degli ultimi anni sia stata messa a dura prova a livello sanitario e geopolitico. Prima la pandemia ha azzerato o quasi i commerci su scala internazionale e in seguito la guerra tra Russia e Ucraina ha fatto schizzare il prezzo di alcune materie prime.
“Dopo aver affrontato con successo le sfide della pandemia e lo shock dei prezzi dell’energia innescato dalla guerra della Russia in Ucraina, l’Europa si trova ad affrontare il difficile compito di ripristinare la stabilità dei prezzi garantendo al tempo stesso una crescita forte sul lungo termine.”