Meta ha introdotto una versione a pagamento di Facebook e Instagram, per gli utenti situati nei Paesi dell’Unione Europea, nello Spazio Economico Europeo e in Svizzera. Questa sottoscrizione mensile consentirà agli utenti di fruire delle due piattaforme senza essere disturbati da pubblicità.

Facebook e Instagram a pagamento, da quando?

Le versioni di Facebook e Instagram a pagamento sono state introdotte a partire dal 6 novembre 2023. Per quanto riguarda i costi dell’abbonamento, le tariffe sono state confermate in conformità con quanto precedentemente annunciato nelle settimane scorse. In un comunicato ufficiale, Meta ha dichiarato quanto segue:

“A seconda di dove effettuerete l’acquisto, l’abbonamento avrà un costo di 9,99 € al mese se effettuato tramite il sito web, mentre su iOS e Android costerà 12,99 € al mese. Indipendentemente dal canale di acquisto scelto, l’abbonamento verrà applicato a tutti gli account collegati a Facebook e Instagram nell’account center di ciascun utente. […] Inoltre, a partire dal 1° marzo 2024, sarà introdotta una tassa aggiuntiva di 6 € al mese per gli account supplementari sul web e di 8 € al mese su iOS e Android, per ciascun account elencato nell’account center dell’utente”.

Facebook e Instagram, come continuare ad utilizzarle gratis?

Come precedentemente affermato da Mark Zuckerberg in persona, la decisione di passare alle versioni a pagamento non sarà obbligatoria. La possibilità di continuare a usufruire dei due social network di Meta in modo gratuito rimarrà intatta, ma ciò comporterà l’accettazione di condividere i propri dati con tali piattaforme per ricevere annunci pubblicitari personalizzati. In merito a questa opzione di utilizzo gratuito dei social di Meta, lo stesso Meta ha dichiarato:

“Se scegli di proseguire nell’utilizzo gratuito dei nostri prodotti, la tua esperienza rimarrà invariata e continuerai a beneficiare degli strumenti e delle impostazioni da noi creati per consentire agli utenti di gestire la loro esperienza pubblicitaria.”

Questa decisione di consentire agli utenti di optare per la rinuncia al trattamento dei propri dati personali a fini pubblicitari è stata influenzata dalla sentenza C-252/21 del 4 luglio 2023 emanata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Tale sentenza ha posto significative restrizioni sulle attività di trattamento dati effettuate da Meta. Di conseguenza, il gruppo Meta ha dovuto rivedere parzialmente la sua strategia, basata sul finanziamento tramite pubblicità online, che ha caratterizzato la sua attività per molti anni.

La Corte di Giustizia Europea ha concentrato la sua attenzione sui dati raccolti da Facebook e Instagram sugli utenti, compresi quelli forniti durante la fase di registrazione alle piattaforme e quelli relativi ai dispositivi e alle azioni compiute dagli utenti sia all’interno che all’esterno dei servizi offerti da Meta. Per il trattamento di tali dati, Meta ha sempre fatto riferimento alle sue condizioni generali d’uso, alle quali gli utenti devono aderire durante la fase di registrazione.

Perché è stata introdotta la versione a pagamento?

L’introduzione dei piani a pagamento, come dichiarato da Meta stessa, mira a garantire che tutti coloro che opteranno per un utilizzo gratuito delle loro piattaforme (presumibilmente la maggioranza degli utenti) stiano implicitamente acconsentendo all’utilizzo dei propri dati personali da parte di Meta. Secondo le informazioni fornite dall’azienda, questa scelta sembra essere rivolta principalmente a mettere definitivamente fine alle critiche e alle accuse relative al trattamento dei dati degli utenti, anziché a generare entrate attraverso gli abbonamenti. In merito a questa decisione, Meta ha affermato:

“La possibilità per gli utenti di sottoscrivere un abbonamento che escluda la presenza di pubblicità rappresenta un equilibrio tra i requisiti delle autorità di regolamentazione europee e la possibilità per gli utenti di fare una scelta informata, consentendo al contempo a Meta di continuare a offrire i propri servizi a tutte le persone nell’Unione Europea, nello Spazio Economico Europeo e in Svizzera. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha espressamente riconosciuto che un modello di abbonamento, come quello che stiamo presentando, costituisce una forma valida di consenso per un servizio finanziato attraverso la pubblicità”.