A un mese e un giorno dall’attacco di Hamas che ha dato ufficialmente avvio alla nuova crisi in Medio Oriente che stiamo vivendo, prosegue l’avanzata nella Striscia dell’esercito israeliano. Ciò mentre le parole degli ufficiali impegnati sul campo rilasciano dichiarazioni tipo: “Siamo nel cuore del terrore“.

Israele avanza nella Striscia di Gaza, botta e risposta Israele e USA che dicono: “No alla rioccupazione”

E continua la caccia ai capi di Hamas. Tel Aviv conta finora 1.400 morti e continua a chiedere il rilascio dei 240 ostaggi ancora in mano nemica. Gli Stati Uniti hanno chiesto tre giorni di tregua per trattare appunto la liberazione. Hamas denuncia il bombardamento dell’ospedale al-Quds da parte degli israeliani. La risposta: “Abbiamo attaccato terroristi di un palazzo vicino”.

Scambio tra Tel Aviv e Washington. Parte Israele con il premier Benjamin Netanyahu:

Gestiremo la sicurezza di Gaza anche dopo la fine dell’offensiva. Non ci fermeremo, nessun cessate il fuoco senza la liberazione dei rapiti.

Rispondono gli Stati Uniti:

No alla rioccupazione e ai trasferimenti forzati dei palestinesi.

Il ministro saudita per gli Investimenti, Khalid Al-Falih, ha intanto riferito che Riad ospiterà nei prossimi giorni tre vertici sul conflitto a Gaza, a cui prenderanno parte Paesi musulmani e africani.

Deputata USA censurata, 4.200 le manifestazioni anti-guerra in tutto il mondo

Non riesco a credere di doverlo dire ma il popolo palestinese non è usa e getta. Siamo esseri umani come tutti gli altri, mia nonna come tutti i palestinesi vuole solo vivere in libertà e con la dignità umana che meritiamo.

Lo ha detto la democratica Rashida Tlaib, prima parlamentare di origini palestinesi eletta nel Parlamento statunitense, che ha ricevuto una mozione di censura dalla Camera dei rappresentanti per la sua posizione critica nei confronti di Israele. E critiche dal senatore Bernie Sanders.

L’Acled (Armed Conflict Location and Event Data Project) ha calcolato che proprio nell’ultimo mese sono state 4.200 le manifestazioni legate alla guerra tra Israele e Hamas, la stragrande maggioranza per chiedere il “cessate il fuoco“, 1.400 soltanto tra Nord Africa e Medio Oriente.