Come assumere un lavoratore domestico? L’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) mette a disposizione dei cittadini un apposito servizio online all’interno del proprio sito web ufficiale, tramite il quale si potrà procedere con l’assunzione di un lavoratore domestico.

A tal proposito, nello specifico, il sopra citato servizio online consente ai datori di lavoro di inviare all’Istituto una comunicazione entro le ore 24 della giornata che precede l’assunzione e l’instaurazione del rapporto di lavoro.

Senza perderci troppo in chiacchiere, quindi, andiamo subito a vedere insieme tutto ciò che riguarda il servizio online dell’INPS che fornisce una risposta alla domanda su come assumere un lavoratore domestico ed, in particolare, che cos’è, a chi è rivolto e come funziona la piattaforma informatica che viene messa a disposizione dall’Istituto all’interno del proprio sito web ufficiale.

Come assumere un lavoratore domestico? Le istruzioni su che cos’è, a chi è rivolto e come funziona il servizio online dell’INPS

In seguito all’acquisizione dei documenti che sono necessari ai fini dell’assunzione di un lavoratore domestico, il datore di lavoro interessato stipula con quest’ultimo un apposito contratto di lavoro, il quale viene redatto in forma scritta ed in base alle condizioni che vengono stabilite in maniera concordata da parte di entrambi i soggetti.

Dopodiché, il datore di lavoro sarà tenuto ad inviare all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale un’apposita comunicazione relativa all’assunzione del lavoratore domestico.

Tale comunicazione, nello specifico, potrà essere presentata all’INPS entro le ore 24 del giorno precedente a quello in cui viene instaurato il rapporto di lavoro, anche se quest’ultimo risulta cadere di domenica oppure essere un altro giorno festivo.

Dopo aver inviato la comunicazione all’Istituto, le informazioni che sono contenute al suo interno diventano efficaci e acquistano validità anche nei confronti dei seguenti soggetti:

  • i servizi competenti;
  • il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS);
  • il Ministero della Salute (MS);
  • l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL);
  • la prefettura/ufficio territoriale del Governo.

Ecco quali sono le modalità di comunicazione all’INPS dell’instaurazione del rapporto di lavoro

Come abbiamo già specificato anche durante il corso dei precedenti paragrafi, a partire dal 1° aprile 2011 è previsto per i datori di lavoro l’obbligo di invio della comunicazione di assunzione di un lavoratore domestico.

La sopra citata comunicazione obbligatoria (CO), nello specifico, può essere presentata esclusivamente attraverso l’utilizzo di modalità telematiche, ovvero:

  • tramite il c.d. “Cassetto per il lavoro domestico”, previa autenticazione all’interno dell’area riservata mediante l’utilizzo delle proprie credenziali digitali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di livello 2, CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei servizi);
  • tramite l’applicazione informatica “INPS Mobile”, la quale può essere installata all’interno di qualsiasi dispositivo mobile (es. smartphone o tablet);
  • tramite il Contact Center integrato, telefonando al numero verde 803 164, il quale può essere utilizzato da rete fissa in maniera gratuita, oppure telefonando al numero 06 164 164, il quale può essere utilizzato da rete mobile pagando l’apposita tariffa eventuale che viene disposta da parte del proprio gestore telefonico;
  • tramite l’ausilio degli Intermediari dell’Istituto, utilizzando gli appositi servizi online che vengono messi a disposizione da parte di questi ultimi.

Infine, indipendentemente da quale sia la durata del rapporto di lavoro, la comunicazione all’INPS da parte dei datori di lavoro interessati dovrà essere inviata in maniera obbligatoria anche per quanto riguarda l’eventuale periodo di prova che viene svolto dal lavoratore.

Inoltre, la comunicazione sarà obbligatoria anche se:

  • il lavoro è saltuario o discontinuo; 
  • il lavoratore è già assicurato presso un altro datore di lavoro; 
  • il lavoratore è già assicurato per un’altra attività; 
  • il lavoratore non ha la cittadinanza italiana; 
  • il lavoratore percepisce un trattamento pensionistico.