Il diritto al congedo straordinario previsto dalla legge 104 è subordinato alla convivenza con il disabile. Tuttavia, molte persone si chiedono se l’indennizzo viene riconosciuto in base al domicilio o alla residenza. Vediamo insieme cosa dice l’INPS.

 Congedo straordinario legge 104

 L’indennità per congedo straordinario prevista dalla legge 104 spetta al lavoratore che assiste un familiare disabile, garantendo un periodo di assenza dal lavoro retribuito.

Conformemente alle indicazioni fornite dall’INPS, l’indennità per congedo straordinario è prevista per i seguenti lavoratori:

  • coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità;
  • padre o madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente o della parte dell’unione civile convivente o del convivente di fatto;
  • figlio convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • fratello o sorella convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, o il convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, o il convivente di fatto, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

Chi ha la 104 deve avere la stessa residenza?

 La legge 104 prevede che il congedo straordinario richiede la convivenza con il familiare disabile grave fin dall’inizio del riconoscimento dell’indennità di congedo e che questa convivenza sia mantenuta per l’intera durata del congedo.

Pertanto, è fondamentale che il lavoratore e il familiare disabile abbiano la stessa residenza.

Quando non si può richiedere il congedo straordinario?

 Il congedo straordinario può essere richiesto dai lavoratori dipendenti privati, anche con contratto a tempo parziale, per fornire assistenza ai familiari disabili secondo l’articolo 3, comma 3, della legge 104/92.

Tuttavia, non è possibile richiedere il congedo se il familiare è ricoverato a tempo pieno in strutture ospedaliere o simili, pubbliche o private, che garantiscono assistenza sanitaria continua, fatta eccezione per alcuni casi previsti dalla legge.

Le eccezioni previste dalla legge

Come già menzionato, il lavoratore non può richiedere il congedo straordinario durante il ricovero a tempo pieno della persona disabile da assistere, a meno che non sussistano diverse eccezioni previste dalla legge, tra cui:

  • interruzione del ricovero a tempo pieno del disabile per effettuare visite e terapie appositamente certificate;
  • ricovero a tempo pieno di un disabile in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine;
  • ricovero a tempo pieno di un soggetto disabile in situazione di gravità per il quale sia richiesta dai sanitari della struttura la presenza della persona che presta assistenza.

 Quanto tempo prima va richiesto il congedo straordinario 104?

Il periodo di congedo straordinario inizia al momento della presentazione della richiesta. Ogni lavoratore può beneficiare di un massimo di due anni di congedo straordinario durante la sua carriera lavorativa.

È importante notare che questo limite si applica a ciascun avente diritto. Quindi, se il lavoratore ha più di un familiare disabile, può richiedere più periodi di congedo straordinario, ma il totale non deve superare i due anni.

Chi effettua i controlli per il congedo straordinario?

I controlli possono essere condotti sia dall’INPS che dal datore di lavoro. Quest’ultimo può persino richiedere i servizi di un investigatore privato.

Chi in congedo straordinario riceve la tredicesima mensilità?

In base alla normativa, durante la fruizione del congedo retribuito, il lavoratore non ha diritto a maturare ferie, tredicesima mensilità o trattamento di fine rapporto.