Rottamazione quater decaduti: cosa fare? È possibile pagare la prima rata o l’unica rata della Rottamazione quater dopo il 6 novembre 2023 e prima del 30 novembre? Non tutti sono certi di poter rientrare nella misura agevolativa rispettando le scadenze del 2023, con rimanenti rate per il 2024 e oltre. La verità è che l’inflazione e il continuo aumento dei beni e dei servizi hanno impoverito molte famiglie italiane.

Questa non è certo una scoperta di oggi, ma da tempo gli stipendi restano fermi e perdono valore. Di conseguenza, senza molta disponibilità, non si riesce a regolarizzare le pendenze debitorie in corso, tra cui le rate della Rottamazione quater 2023. Vediamo insieme cosa devono fare coloro che sono decaduti dalla Rottamazione quater 2023 e cosa rischiano se non regolarizzano la loro posizione debitoria nei confronti dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.

Rottamazione quater decaduti: cosa fare

 La prima rata della Rottamazione quater è scaduta il 6 novembre 2023, e già si registrano cattive notizie. Di conseguenza, si cerca di capire come rimediare al pasticcio dell’omesso versamento della prima rata e, soprattutto, come evitare che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione avvii le azioni cautelari (fermi amministrativi e ipoteche) e azioni esecutive (pignoramenti).

Fortunatamente, molti sono riusciti a pagare quanto dovuto entro la prima scadenza fissata per il 31 ottobre 2023, cogliendo l’opportunità di non decadere dal beneficio della misura agevolativa. In molti si sono adoperati per cercare le risorse necessarie per evitare che l’intero debito comprensivo di interessi, sanzioni e aggio rinasca.

Ora, c’è chi continuerà a godere dei vantaggi promossi dalla definizione agevolata quater allineandosi con le restanti rate, e c’è sicuramente chi dovrà correre ai ripari rimediando all’omesso pagamento della prima o unica rata della Rottamazione quater.

Attenzione, quanto detto sopra non viene rivolto agli alluvionati, i quali sono chiamati a regolarizzare il primo pagamento entro il 31 gennaio 2024. Per loro, l’ultima data utile comprensiva dei cinque giorni di tolleranza cade il 5 febbraio 2023.

Quando si decade dalla Rottamazione quater?

 La Rottamazione quater delle cartelle prevede la prima scadenza il 31 ottobre 2023. Questa è l’ultima data per pagare la prima rata o l’unica prevista per la definizione agevolata, ma con un termine di tolleranza di cinque giorni, è possibile evitare la decadenza in caso di lieve ritardo.

Cosa succede se non ho pago la prima o unica rata della Rottamazione quater?

 Chi non ha pagato la prima o unica rata della Rottamazione quater entro il 6 novembre 2023 è escluso dalla definizione agevolata delle cartelle esattoriali.

Pertanto, i contribuenti che si trovano in questa situazione dovranno saldare i debiti iscritti a ruolo, comprensivi di sanzioni, interessi e aggio della riscossione.

Cosa succede se decade Rottamazione?

 Nell’ipotesi di ritardo lieve, ma comunque entro i cinque giorni di tolleranza, ossia entro il 6 novembre 2023 (prima o unica rata), non si decade dal beneficio della Rottamazione quater.

Tuttavia, se così non fosse, e ad esempio il contribuente ha pagato il giorno 7 novembre 2023. In caso di mancato pagamento o se il pagamento avviene oltre il termine ultimo o per importi parziali, si perderanno i benefici della misura agevolativa e i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.

Chi decade dalla Rottamazione quater cosa deve?

 Se non hai pagato la prima o unica rata della Rottamazione quater, sei decaduto dal beneficio della misura agevolativa. Pertanto, il debito iscritto a ruolo riprende tutto il suo vigore, comprensivo di interessi, sanzioni e aggio. Non sarà ridotto di alcuna rata, poiché hai saltato la prima scadenza.

Il legislatore ha previsto i casi di decadenza dalla Rottamazione quater, e contrariamente a quanto fatto per le precedenti misure agevolate, permette la rateizzazione dell’intero debito in forma ordinaria.

Si tratta della possibilità di rateizzare l’intero piano debitorio attraverso un rateizzo ordinario, al fine di evitare che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione avvii procedure cautelari e conservative per il recupero delle somme dovute.