La presentazione del disegno di riforma costituzionale 2023 – contemporaneamente all’approvazione manovra di bilancio – continua ad agitare il dibattito politico. Il tema delle riforme istituzionali, d’altronde, è forse quello che maggiormente divide il Paese tra chi sostiene la necessità di sbloccare il sistema politico italiano e chi invece rifiuta la possibilità di modificare la Costituzione.
Gli schieramenti appena descritti, tuttavia, non sono immutabili: la verità è che ogni processo di riforma costituzionale è in Italia sempre stato fortemente politicizzato, tanto dal centrodestra e del centrosinistra, con il risultato che ogni proposta è sempre osteggiata, più che sul merito, in virtù di logiche di parte.
Non a caso, tutti i tentativi di riforma costituzionale sono sempre falliti, come sottolinea Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare che mette oggi in guardia il Governo dai risultati che produrrà la mancata condivisione del disegno di legge con le opposizioni.
Riforma costituzionale 2023, Bandecchi (AP): “Sbagliato il presupposto e sbagliata l’impostazione pratica. Così fatta la riforma è un errore”
Secondo Bandecchi la riforma costituzionale 2023 per l’elezione diretta del presidente del Consiglio è sbagliata tanto sul piano ideologico quanto su quello pratico.
Rispetto al primo punto, in particolare, a non convincere il sindaco di Terni è l’idea del «rafforzamento del potere personale di una sola figura del nostro sistema istituzionale, ovvero il Presidente del Consiglio». Erroneo presupposto ideologico da cui deriva, di conseguenza, la sbagliata configurazione pratica data dal Governo al disegno di riforma.
Nell’opinione del coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, pertanto, l’approvazione di un simile disegno di riforma istituzionale sarebbe un colossale errore. Errore che per giunta il Paese non può permettersi, dopo la «demagogica riduzione dei parlamentari» voluta dal centrosinistra che ha già prodotto «una democrazia più instabile».
Riforma costituzionale 2023, Bandecchi: “Soluzione avventata che sembra abbia il solo scopo di distrarre dai veri problemi dell’Italia»
Il punto, secondo Bandecchi, è che la politica sta cercando di risolvere nuovamente il problema dell’instabilità del sistema « con soluzioni parziali e avventate, che sembra abbiano più che altro lo scopo di distrarre dai veri problemi del Paese». Aspetto, questo, peraltro già denunciato giorni fa dal sindaco di Terni in concomitanza con una severa critica della manovra di bilancio del governo Meloni.
La riflessione del coordinatore nazionale di Alternativa Popolare si conclude, infine, con un’analisi degli errori già compiuti in passato e che sembra stiano per ripetersi.
Secondo Bandecchi, infatti, per fare il bene del Paese «i tentativi di riforma costituzionale devono essere condivisi almeno da gran parte delle forze politiche». Andando avanti con una riforma di parte, invece, la premier Meloni si sta esponendo a un rischio di fallimento che oltre a delegittimare lei, eventualmente, determinerebbe un’ulteriore «delegittimazione della classe dirigente del Paese».