Oltre alla sospensione del mutuo è possibile richiedere la rinegoziazione del mutuo: scopriamo in questa guida come funziona e a chi richiederla.
Non tutti i mutuatari sono al corrente della possibilità di transitare dal mutuo a tasso variabile a quello fisso senza dover sostenere costi aggiuntivi. La rinegoziazione del mutuo è un’interessante opportunità da valutare attentamente visto che negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un incremento dei tassi di interesse e ad una maggiore onerosità dei mutui a tasso variabile.
Le banche non possono rifiutare la richiesta di rinegoziazione del mutuo, a condizione che il finanziamento rispetti determinati requisiti. La scadenza per poter rinegoziare il mutuo è fissata alla fine dell’anno 2023 e si applica ai mutui a tasso variabile, il cui importo è inferiore ai 200mila euro.
Rinegoziazione del mutuo: cos’è?
La rinegoziazione del mutuo consente ai proprietari di un immobile di beneficiare di condizioni più vantaggiose rispetto al mutuo originario, grazie alle disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2023.
Gli istituti di credito mutuanti devono offrire ai mutuatari la possibilità di rinegoziare il contratto di mutuo a tasso variabile senza sostenere alcuna spesa di istruttoria. La finalità è quella di sostenere economicamente le famiglie in difficoltà economica a causa dell’aumento vertiginoso dei tassi di interesse.
Rinegoziazione del mutuo: quali sono le condizioni da soddisfare?
La rinegoziazione del mutuo può essere richiesta nel caso in cui i mutui originari non eccedano i 200mila euro, nel caso in cui non ci sia alcun ritardo nei pagamenti delle rate e nel caso in cui l’Isee del mutuatario sia ecceda i 35mila euro.
Per poter rinegoziare il mutuo è necessario rispettare la scadenza fissata al 31 dicembre. Con la rinegoziazione del mutuo, il soggetto mutuatario ha la possibilità di beneficiare di un tasso fisso che non ecceda il tasso di interesse swap a 10 anni.
Quando richiedere la rinegoziazione del mutuo?
La rinegoziazione del mutuo è necessaria quando sono sopraggiunte differenti esigenze economiche del mutuatario. Si rende necessario modificare le condizioni contrattuali del contratto di mutuo.
Le tipologie di rinegoziazione del mutuo più diffuse sono ascrivibili alle seguenti: riduzione dello spread del mutuo, variazione del tasso di mutuo (da tasso variabile a quello fisso), riduzione dei costi amministrativi del mutuo, allungamento del piano di ammortamento e altre modifiche contrattuali al contratto di mutuo.
Rinegoziazione mutuo e surroga mutuo: quali sono le differenze?
Sia la surroga sia la rinegoziazione del mutuo sono operazioni che consentono di apportare modifiche alle condizioni contrattuali di un contratto di mutuo già esistente per renderlo più vantaggioso.
Tuttavia, è bene considerare quali sono le differenze che intercorrono tra la rinegoziazione e la surroga del mutuo. La surroga del mutuo prevede l’estinzione del mutuo originario e la sottoscrizione di un nuovo mutuo con un’altra banca a condizioni più favorevoli. La surroga del mutuo comporta il pagamento di una tassa ipotecaria di 35 euro.
La rinegoziazione del contratto di mutuo comporta la modifica di alcuni termini contrattuali del mutuo originario con la stessa banca mutuante, come la durata ed il tasso d’interesse. Questa operazione è sempre gratuita e può essere richiesta in qualsiasi momento.
Rinegoziazione del mutuo: come presentare la richiesta?
Per richiedere la rinegoziazione del mutuo, il mutuatario deve presentare una richiesta alla banca mutuante, che ha concesso il mutuo originario.
La richiesta include la documentazione attestante il reddito del mutuatario e la sua capacità di rimborsare il mutuo rinegoziato, come dichiarazioni dei redditi, buste paga e estratti conto. La richiesta può includere anche una valutazione o perizia aggiornata del bene immobiliare.