La situazione nella Striscia di Gaza è particolarmente complicata anche per il personale sanitario dell’OMS. L’Organizzazione Mondiale della Sanità denuncia, in particolare, l’assenza di medicine e attrezzature, che costringe a svolgere delicate operazioni chirurgiche e amputazioni senza anestesia.

Striscia di Gaza, l’OMS chiede a tutte le parti di “accettare un cessate il fuoco umanitario”

Una tragedia che assume contorni sempre più inquietanti e atroci man mano che passano i giorni. Quella che si sta combattendo nella Striscia di Gaza è una guerra che il mondo ricorderà a lungo per le sofferenze subite dagli innocenti, colpiti come e più che in altri conflitti della Storia.

A un mese esatto dall’attacco di Hamas del 7 ottobre, con la giornata di lutto proclamata in Israele, si contano anche le vittime palestinesi, oltre 10mila secondo le stime ufficiali. Tra esse, più di 4mila sarebbero bambini, un numero che spinge il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres a parlare di cimitero di bambini, riferendosi proprio al territorio della Striscia.

Nonostante il lavorio della diplomazia internazionale per una ‘de-escalation’ del conflitto, la situazione a Gaza resta estremamente critica, soprattutto sul fronte degli aiuti medici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha, infatti, denunciato l’assenza di medicinali e attrezzature che costringono i medici a eseguire operazioni chirurgiche e, addirittura, amputazioni senza l’uso dell’anestesia.

Proprio per questo, il Direttore Generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, è tornato a invocare il cessate il fuoco.

“È stato un mese di intensi bombardamenti a Gaza. Sono morte 10.000 persone. Oltre 4.000 di loro erano bambini. Quanto durerà questa catastrofe umana? Esortiamo tutte le parti ad accettare un cessate il fuoco umanitario e a lavorare per una pace duratura. Chiediamo ancora una volta l’immediato rilascio degli ostaggi. La storia ci giudicherà tutti in base a ciò che faremo per porre fine a questa tragedia”.

“A Gaza morti 160 operatori sanitari e quasi la metà degli ospedali non più operativa”

I numeri sono il segnale incontestabile di un’emergenza quasi del tutto fuori controllo nella Striscia di Gaza.

Tra questi, ci sono anche i 160 operatori sanitari morti mentre prestavano servizio su quel territorio, un dato comunicato da Christian Lindmeier, portavoce dell’Organizzazione.

Altri numeri parlano della situazione degli ospedali a Gaza, con quasi la metà delle 35 strutture totali non più operativa. Lo ha riferito Ahmed Al-Mandhari, direttore dell’Oms per il Mediterraneo orientale, riportato dalla BBC.

“Sono fuori servizio a causa di attacchi diretti o per la mancanza di carburante che, negli ultimi giorni, ha costretto diversi ospedali a sospendere l’attività”.