Il testo della Manovra 2024 ha sollevato non poche critiche da parte dei medici, che hanno proclamato uno sciopero di 24 ore per il prossimo 5 dicembre (proclamato dai medici di Anaao e Cimo). Oltre ai problemi che ormai tutti conoscono a proposito del Sistema Sanitario Nazionale, la protesta riguarda da vicino la nuova Legge di Bilancio perché ha un impatto negativo riguardo l’assegno pensionistico.
“Una stangata che colpisce circa 50.000 dipendenti. E non ci tranquillizzano le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni da esponenti del Governo in merito a possibili modifiche parziali del provvedimento, e non alla sua completa eliminazione.”
Manovra 2024, i medici incrociano le braccia: tagli tra il 5 e il 25% annui sulle pensioni
La protesta da parte delle associazioni di categoria riguarda infatti il taglio dell’assegno pensionistico futuro. Una sforbiciata compresa tra il 5 e il 25% ogni anno, con un impatto tangibile per centinaia di migliaia di dipendenti (le stime fanno riferimento a circa 50mila).
I medici: “I 2,3 miliardi complessivi di spesa sono briciole per tutti”
A spiegare le ragioni della protesta sono Pierino Di Silverio e Guido Quici, rispettivamente Segretario Nazionale Anaao Assomed e Presidente Cimo-Fesmed. Si evidenzia come il denaro stanziato in questa manovra non sia lontanamente sufficiente a risolvere, almeno parzialmente, le carenze del sistema. Dal problema di organico a quello relativo alle liste d’attesa, solo per citarne due.
“Le misure contenute nella legge di bilancio in discussione al Senato non sono in grado né di risollevare il Servizio sanitario nazionale dalla grave crisi in cui si trova né di soddisfare le richieste della categoria che rappresentiamo.
Dalla manovra ci saremmo aspettati un intervento sull’indennità di specificità medica e sanitaria per garantire un aumento degli stipendi di tutti i dirigenti e frenare dunque la fuga dei professionisti verso l’estero e il privato, e invece si è deciso di aumentare le retribuzioni delle prestazioni aggiuntive per abbattere le liste d’attesa, misura che è destinata a non produrre risultati concreti.
Ci saremmo aspettati uno sblocco, anche parziale, del tetto alla spesa per il personale sanitario e un piano straordinario di assunzioni, e invece nessuno ne fa nemmeno cenno. Ci saremmo aspettati risorse adeguate per il rinnovo dei contratti, e invece scopriamo che i 2,3 miliardi previsti sono messi a disposizione per l’intero comparto sanità, quindi briciole per tutti.”