Non ha risposto alle domande della Gip Federica Gaudino la 27enne Monia Bortolotti interrogata oggi e accusata di aver ucciso i suoi due figli, Alice e Mattia, a Pedrengo, in provincia di Bergamo. La donna, arrestata lo scorso 4 novembre, si trova in una cella di sicurezza dell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Monia Bortolotti interrogata oggi: la donna è rimasta in silenzio
Ha scelto di rimanere in silenzio e di non rispondere alle domande Monia Bortolotti, interrogata questa mattina, martedì 7 novembre 2023, con l’accusa di duplice infanticidio. Stando a quanto emerso nel corso delle indagini a suo carico, potrebbe essere stata lei a uccidere i suoi due figli. Alice aveva 4 mesi e Mattia 2.
La 27enne si è presentata davanti alla Gip Federica Gaudino, la quale ha proceduto con l’interrogatorio di convalida. La donna però ha scelto di non parlare. La Giudice poi, alla presenza della pm Maria Esposito, coordinatrice delle indagini, e del legale della 27enne, l’avvocato Luca Bosisio, ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Monia Bortolotti.
Ora la donna si trova in ospedale e la sua stanza è piantonata dalle Forze dell’ordine. La 27enne è nella struttura dove è stata trasferita, in via precauzionale, per scongiurare possibili gesti di autolesionismo.
Il duplice infanticidio a Pedrengo (Bergamo)
Stando a quanto ricostruito dalla Procura di Bergamo, la donna potrebbe aver soffocato i suoi due figli a meno di un anno di distanza l’uno dall’altro nella sua casa a Pedrengo. La prima a decedere è stata Alice. Aveva solo 4 mesi di vita. È morta il 15 dicembre 2021. La causa del decesso è stata attribuita al fatto di aver aspirato troppo latte dal tubo endotracheale.
Il secondo figlio invece, Mattia, è deceduto il 25 ottobre dello scorso anno. Aveva 2 mesi. È stata proprio la scomparsa di questo bimbo a far insospettire gli agenti. I carabinieri avevano disposto subito un’autopsia sul cadavere del piccolo.
Qualche mese dopo poi, a febbraio del 2023, i medici legali avevano stabilito che Mattia era morto a causa di un’asfissia acuta provocata da una compressione eccessiva al torace. Erano partite le indagini a carico della madre di Mattia.
La donna poi, lo scorso 4 novembre, è finita in manette. L’ipotesi è che ci sia proprio lei dietro alla morte dei suoi due figli piccoli. A qualche giorno dall’arresto, Monia Bortolotti è stata trasferita in ospedale in quanto si teme che lei possa compiere dei gesti autolesionistici.
Sui social le foto con i figli
La donna, già in passato, ha affermato la propria innocenza. Lo ha fatto principalmente sui propri canali social e sul web. Ha pubblicato infatti dei post su gruppi Facebook nei quali assicurava di aver tenuto Alice e Mattia come dei “gioielli”. Ha scritto di averli sempre trattati bene e con amore.
Monia ha inoltre sostenuto che entrambi i suoi bambini sono morti in culla. Ha detto di essere stata per loro una mamma come quella che lei non aveva mai avuto. Monia infatti, nata in India, è cresciuta in Italia con i suoi genitori adottivi.
Viveva assieme al compagno Cristian Zorzi, operaio di 52 anni, nonché padre dei due bambini. Abitavano in un appartamento in una zona residenziale tranquilla. Precisamente in via Falcone e Borsellino a Pedrengo, piccola località nella provincia di Bergamo.
Il precedente
Secondo alcune indiscrezioni che circolano sul web, pare che la donna avesse già provato a fare del male al piccolo Mattia. Qualche settimana prima della morte del bimbo aveva chiamato il compagno, Cristian. Aveva riferito che il neonato non respirava più.
L’uomo era corso a casa e aveva trovato il figlio con il volto cianotico. Aveva subito chiamato i soccorsi e il bimbo era stato trasportato d’urgenza in ospedale. I dottori, in quella occasione, erano riusciti a salvarlo.