Negli ultimi anni, la stimolazione magnetica transcranica (TMS) ha guadagnato crescente attenzione come una nuova speranza nel trattamento della depressione e delle dipendenze.
Questa innovativa tecnologia offre un’alternativa promettente ai trattamenti convenzionali, offrendo ai pazienti una possibilità di miglioramento significativo.
Scendiamo nei dettagli e vediamo cosa è la stimolazione magnetica transcranica, come funziona e in che modo può rappresentare una soluzione per coloro che affrontano queste complesse condizioni.
Cos’è la stimolazione magnetica transcranica
La TMS, o stimolazione magnetica transcranica è stata particolarmente efficace nel trattamento della depressione e delle dipendenze, ma è solitamente efficace anche nel trattamento dell’acufene, del burnout, dell’ansia e talvolta della demenza causata da Alzheimer.
La stimolazione magnetica transcranica prevede l’erogazione ripetuta di piccoli campi elettromagnetici che stimolano il tessuto cerebrale sottostante.
Ciò migliora il flusso sanguigno in alcune parti del cervello e, a seconda della frequenza, l’attività elettrica delle cellule viene aumentata.
La stimolazione magnetica transcranica non è invasiva e può essere utilizzata anche su donne in gravidanza.
Una seduta di trattamento dura solitamente circa 20 minuti. A volte questo provoca una leggera contrazione muscolare e un mal di testa temporaneo e lieve, che passa dopo pochi minuti.
Nel complesso la TMS è molto ben tollerata. Per trovare il punto ideale di stimolazione nel cervello, si lavora con un sistema innovativo che misura l’influenza degli impulsi magnetici sull’attività del cuore (espansione HRV). Ciò consente un posizionamento ottimale della bobina magnetica.
Per ottenere effetti duraturi, è necessario effettuare dalle 20 alle 30 stimolazioni.
La stimolazione magnetica transcranica è stata approvata dalla FDA americana nel 2008 per il trattamento della depressione grave resistente al trattamento e nel 2018 per il disturbo ossessivo-compulsivo.
Studi completi che dimostrano l’efficienza e la sicurezza della procedura.
La stimolazione magnetica transcranica contro la depressione funziona?
In vari studi la TMS per il trattamento della depressione mostra un’ottima tollerabilità ed efficacia rispetto agli antidepressivi convenzionali. Ciò vale, ad esempio, anche per la depressione postpartum.
Poiché tutti gli antidepressivi vengono escreti anche nel latte materno, la TMS sembra essere un’interessante alternativa nel trattamento della depressione postnatale.
La stimolazione magnetica transcranica può essere utilizzata anche nei disturbi maniaco-depressivi. Nel trattamento della depressione con TMS, la stimolazione avviene solitamente nell’area della corteccia prefrontale dorsolaterale, una regione della corteccia cerebrale nell’area temporale anteriore.
Lo specialista utilizza impulsi magnetici con una frequenza da 1 a 10 Hz, talvolta superiore. Vengono utilizzati campi magnetici fino a 3 Tesla, circa la stessa forza magnetica di una risonanza magnetica.
Nell’Alzheimer, invece, la TMS può essere utilizzata anche per stimolare il lobo frontale.
In alcune cliniche europee (in Italia no) la TMS contro la depressione resistene ai farmaci, viene combinata con la ketamina e altri trattamenti come l’ipnosi, la psicoterapia intensiva.
Quali sono gli altri ambiti di applicazione della stimolazione magnetica transcranica
La TMS per il disturbo ossessivo-compulsivo
Il disturbo ossessivo-compulsivo viene solitamente trattato farmacologicamente con gli SSRI, ma di solito richiede dosi molto elevate.
Anche in questo caso il bisogno di attuare determinate compulsioni può essere notevolmente ridotto attraverso il trattamento rTMS e i risultati sono spesso superiori al trattamento farmacologico. Nella maggior parte dei casi, i sintomi ossessivo-compulsivi possono essere migliorati in modo significativo e duraturo.
La TMS per le dipendenze
Negli ultimi anni la stimolazione magnetica transcranica è sempre più spesso utilizzata nel trattamento delle dipendenze. Il trattamento ha un chiaro effetto sulle dipendenze non da sostanze, ma da quelle come il gioco d’azzardo o la dipendenza da Internet. Anche in questo caso la stimolazione magnetica transcranica dovrebbe essere abbinata alla psicoterapia.
La TMS per tremore e demenza di Alzheimer
Risultati molto rapidi, a volte dopo solo uno o due trattamenti TMS, vengono osservati nel trattamento del tremore ideopatico. Dal 2018 sono stati pubblicati diversi studi che dimostrano che la TMS può migliorare anche la demenza di Alzeimer, soprattutto in combinazione con programmi di allenamento cognitivo.
Quando non bisogna sottoporsi a stimolazione magnetica transcranica
La TMS non deve essere utilizzata in caso di epilessia o in caso di impianti metallici nella testa, ad esempio dopo un intervento chirurgico al cervello.