Meta, la società madre di piattaforme social come Facebook e Instagram, ha annunciato una nuova politica che riguarda l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale Generativa (IA) nelle pubblicità “sensibili” su queste piattaforme.
Questa mossa è stata intrapresa per affrontare le crescenti preoccupazioni relative all’uso dell’IA in contesti pubblicitari che potrebbero essere considerati inappropriati o dannosi.
Scopriamo cosa significa questa azione e come potrebbe influenzare il mondo delle inserzioni online.
La decisione di Meta, perché vuole vietare la GenIA nelle pubblicità sensibili
Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha adottato una politica che vieta l’uso dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) nelle pubblicità sensibili.
Quali sono queste pubblicità? Quelle relative a questioni politiche, sociali e settori regolamentati, come elezioni, salute, medicinali, servizi finanziari, occupazione, condizioni sociali e reddito.
Questa decisione è stata presa per contrastare la diffusione di fake news e contenuti fuorvianti su queste piattaforme, specialmente in un momento storico segnato da tensioni geopolitiche e conflitti mediatici (vedi la guerra in Israele e la guerra in Ucraina).
Sebbene questa regola pare sia valida solo per un breve periodo di tempo, potrebbe rappresentare un primo passo verso regolamentazioni più severe nell’uso dell’IA generativa in campo politico e pubblicitario.
La società è consapevole della necessità di aggiornare le norme per affrontare questa sfida crescente e garantire la sicurezza e l’integrità delle pubblicità online, senza che possano fuorviare l’opinione pubblica.
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Quali sono le conseguenze di questa decisione sugli inserzionisti?
Meta ha confermato quanto riferito dall’agenzia di stampa Reuters. In un comunicato si legge che attualmente gli inserzionisti non sono autorizzati a utilizzare queste funzioni di intelligenza artificiale generativa per campagne con annunci sui temi casa, lavoro, credito, affari sociali, elezioni, politica, salute, prodotti farmaceutici o servizi finanziari.
Questo significa, chiaramente, che gli inserzionisti dovranno preparare questi annunci pubblicitari senza utilizzare l’assistenza dell’IA.
Come ha ulteriormente annunciato Meta, l’intelligenza artificiale è attualmente ancora in fase di test. A partire dalla primavera gli strumenti sono stati messi a disposizione solo per un gruppo ristretto di inserzionisti.
Dovrebbe essere disponibile per tutti gli inserzionisti di tutto il mondo entro il prossimo anno.
Con questi programmi AI è possibile sostituire lo sfondo delle foto o adattare il testo in modo relativamente semplice.
Un anno prima delle elezioni presidenziali e del Congresso degli Stati Uniti, i politici hanno avvertito che tali strumenti potrebbero consentire la diffusione della disinformazione su una scala senza precedenti.
E Google come si comporta con l’intelligenza artificiale nelle pubblicità?
Reuters ha appreso dalla società madre di Google che le “parole chiave politiche” non saranno consentite nei comandi all’intelligenza artificiale, noti in linguaggio tecnico come “prompt”.
Da metà novembre si dovrà inoltre dichiarare se la pubblicità elettorale contiene “contenuti sintetici che raffigurano in modo non autentico persone o eventi reali o dall’aspetto realistico”.
La pubblicità elettorale è completamente vietata su Snap e TikTok. Mentre X non offre ancora prodotti pubblicitari supportati dall’intelligenza artificiale.
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Quali sono i rischi di manipolazione con l’IA nelle pubblicità sensibili?
Nell’agosto scorso, i principali dirigenti delle aziende tech di Washington hanno iniziato a discutere delle normative sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
Questo gruppo di leader includeva Elon Musk di Tesla, Mark Zuckerberg di Facebook e Sundar Pichai di Google. L’obiettivo di queste discussioni era quello di fornire al Congresso linee guida per affrontare le sfide poste dall’IA.
Con la disponibilità al pubblico del programma AI ChatGPT di OpenAI, l’interesse per questa nuova tecnologia è cresciuto notevolmente.
L’IA presenta già delle minacce evidenti, come la diffusione di deepfake difficili da riconoscere, che possono influenzare foto, video e notizie sui social network, nonché essere sfruttate nelle campagne elettorali.
Ad un passo dalle presidenziali americane, non ci si può permettere determinati rischi.