Manca davvero pochissimo alla manifestazione del Partito Democratico in Piazza del Popolo dell’11 novembre, la segretaria Elly Schlein ha toccato diversi temi nel corso di un intervento a Radio Capital. Non solo il Medio Oriente, spazio anche alla sanità e a un commento sull’accordo sull’immigrazione recentemente stretto dalla presidente del Consiglio Meloni con il premier albanese Rama.
Schlein parla in vista della manifestazione di sabato 11 novembre
In piazza per la sanità pubblica ma anche per il conflitto in Medio Oriente. Elly Schlein ha parlato questa mattina a ‘Radio Capital‘ della manifestazione fortemente voluta dal suo partito ed ha affrontato diversi temi che saranno portati in Piazza del Popolo sabato: tra tutti sanità, guerra tra Israele e Palestina ed un commento all’accordo Italia-Albania.
Riportare al centro la sanità
Dopo la pandemia il governo Meloni ha smontato tutto quello che si era costruito per rafforzare la sanità. Elly Schlein dice che questo è il secondo anno di fila che il governo inverte la tendenza che con la pandemia aveva visto finalmente aumentare i fondi per la sanità pubblica:
“Le liste di attesa si stanno allungando, non è possibile che chi deve fare una tac urgente debba aspettare 45 giorni. Questo vuol dire che il modello che spinge il governo è quello per cui chi ha il portafoglio gonfio può saltare la fila andando dal privato, chi invece non è in condizione di farlo rinuncia a curarsi“
La segretaria dem spinge per lo stanziamento di sempre maggiori risorse sulla sanità pubblica e sullo sblocco delle assunzioni. Approfittando del tema del lavoro, Schlein annuncia che il Partito Democratico rilancerà la sua battaglia sul salario minimo:
“Pensiamo che servano più risorse per la sanità pubblica e per sbloccare le assunzioni. Rilanceremo anche la nostra campagna sul salario minimo.“
“No a bandiere pro Hamas in piazza sabato”
Sì al ‘cessate il fuoco’, no alle bandiere pro-Hamas. Questo ha detto la segretaria del Pd nel corso dell’intervista radiofonica di oggi, i dem continueranno ad insistere sulla necessità del ‘cessate il fuoco‘ allineandosi – spiega Schlein – a quanto richiesto dalle Nazioni Unite. Segue poi una nota di biasimo al governo Meloni, reo di non aver votato in favore della risoluzione che chiedeva la tregua umanitaria:
“Noi continueremo a insistere sul fatto che serve un cessate il fuoco immediato, lo stanno chiedendo anche le Nazioni Unite. Penso che anche il governo italiano avrebbe dovuto votare in favore della risoluzione che chiedeva una tregua umanitaria. Bisogna fermare il massacro di civili, non possiamo assistere al continuo cadere di bombe e missili sulla popolazione”
Nessuno spazio per le bandiere pro Hamas nella piazza dell’11 novembre, spiega Elly Schlein. La segretaria demo dice che si chiederà il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e aiuti umanitari per Gaza:
“Bisogna avere la forza di riprendere il percorso di pace in Medioriente che è stato colpevolmente abbandonato dalla comunità internazionale. Per noi la soluzione è quella di due popoli, due Stati, che si riconoscono e convivono in pace e in sicurezza. L’obiettivo deve essere quello di contrastare e fermare Hamas, non c’è nessuna equazione fra quell’organizzazione terroristica e il popolo palestinese.”
Concetti già ribaditi dall’esponente dem Walter Verini lo scorso 12 ottobre.
Il commento sull’accordo Italia-Albania: “Viola il diritto internazionale”
Un accordo in aperta violazione delle norme del diritto internazionale. Elly Schlein è lapidaria quando parla dell’accordo firmato nella giornata di ieri tra Meloni ed il premier albanese Rama. Poi arriva la ‘stoccata’ alla presidente del Consiglio accusata di non aver ancora capito l’importanza di condividere le responsabilità sull’accoglienza:
“Mi sembra che Giorgia Meloni sia disponibile a inventarsi qualsiasi cosa pur di non fare l’unica cosa che deve fare, cioè convincere anche i suoi alleati nazionalisti europei a condividere le responsabilità sull’accoglienza. È questo quello che chiedono i trattati europei: non lasciare sola l’Italia e gli altri paesi che si trovano ai confini caldi, ma cambiare quelle norme che bloccano, proprio nel nostro Paese, tutte le persone che riescono ad arrivarci”
Schlein infine dice che si continuerà ad insistere sulle sette proposte avanzate dal Partito Democratico sull’immigrazione.