Ci sono novità sulla strage di Mestre: secondo quanto si apprende dalle ultime notizie, pare che l’autista del bus, Alberto Rizzotto abbia lamentato problemi al cuore più volte nelle settimane precedenti all’incidente. Risulta infatti che il guidatore del mezzo è stato, in diverse occasioni, in ospedale. L’autopsia sul suo cadavere però, effettuata al mese scorso, non aveva evidenziato alcun malore o malessere cardiaco.

Strage Mestre, l’autista aveva problemi di cuore? Gli ultimi aggiornamenti

Era il 3 ottobre 2023 quando si verificava la tragica strage di Mestre: tra le prime ipotesi della sulla causa si era parlato di un possibile malore dell’autista legato ad eventuali problemi fisici, come quelli al cuore. Però, la prima autopsia fatta sul cuore dell’uomo, 40enne di Vazzola, non aveva evidenziato alcun malore.

Oggi invece emergono altre novità a proposito di Alberto Rizzotto. Pare che il guidatore del mezzo che è precipitato dal cavalcavia Mestre togliendo la vita a 21 persone abbia avuto, nelle settimane precedenti all’incidente, diversi problemi al cuore. Egli infatti si sarebbe recato più volte in ospedale lamentando alcuni.

Le ripetute visite in ospedale sono emerse guardando la cartella clinica dell’autista. Per questo motivo, come riporta il giornale Il Gazzettino, la Procura che sta seguendo questo caso ha deciso di disporre un nuovo accertamento medico sul cuore di Rizzotto. L’obiettivo è quello di capire se il guidatore potrebbe aver avuto un malore o meno nel momento in cui si trovava al comando del mezzo.

Ciò che è emerso in questi giorni ha portato gli inquirenti a mettere in dubbio i risultati della prima autopsia compiuta sul suo cadavere. Così gli investigatori hanno deciso di far fare una seconda analisi cardiaca. È necessario un ulteriore accertamento. È previsto per martedì 28 novembre 2023.

Ad eseguirlo sarà la dottoressa Cristina Basso, famosa e rinomata cardiologa dell’Università di Padova. Il suo nome non è stato scelto a caso. Si tratta infatti di un medico molto conosciuto a livello nazionale per lo studio di decessi legati a problemi cardiaci, non sempre facili da individuare.

Strage di Mestre: le altre perizie

Mentre si attendono ulteriori aggiornamenti sul cuore di Alberto Rizzotto, sono in corso altre perizie specifiche sul caso. Gli investigatori stanno indagando sul cavalcavia dal quale il bus è precipitato e sul tratto di guardrail interessato.

Secondo quanto emerge il bus, un mezzo elettrico de La Linea Spa, che stava svolgendo un servizio di navetta tra il Tronchetto e il camping Hu di Marghera, avrebbe strisciato per circa 50 metri lungo il guardrail. Una finita la barriera, è precipitato per almeno 7 metri sulla sottostante via della Pila.

Al vaglio dei professionisti è anche il telefono dell’autista. Lo stesso possiamo dire anche della scatola nera del mezzo precipitato lo scorso 3 ottobre alle 19.40 per motivi ancora da precisare. Le vittime sono state, in totale, 21. Gli altri passeggeri, 15, sono rimasti feriti, alcuni anche in modo molto grave.

Al momento ci sono tre persone che risultano essere iscritte nel registro degli indagati. Le domande a proposito di questa tragedia sono ancora tantissime. A più di un mese di distanza i punti da chiarire sono molti. I familiari delle vittime chiedono verità e giustizia per quanto accaduto quella sera.

Le novità emerse oggi, martedì 7 novembre 2023, a proposito di queste visite in ospedale dell’autista del bus sembrano rafforzare la possibilità che egli sia stato colpito da un malore mentre era alla guida. Come abbiamo già affermato, un primo esame sul cuore di Rizzotto aveva dato esito negativo. Alla luce però dei recenti aggiornamenti, le cose potrebbero cambiare.

Per ora non si esclude la possibilità che il guidatore del bus di Mestre potesse aver avuto una malattia congenita definita dagli esperti come “invisibile”. Dunque molto difficile da individuare. Le ipotesi in campo, insomma, sono ancora tante. Gli investigatori stanno seguendo diverse piste per cercare di trovare il prima possibile risposte concrete a tutte le domande.