Orrore a Bari, un uomo è finito in manette con l’accusa di violenza sessuale nei confronti della nipote 11enne: si tratta dello zio di 66 anni. I fatti risalirebbero all’estate del 2020 quando la piccola vittima si era recata dalla nonna per farle visita durante le vacanze. Secondo quanto ricostruito, lo zio della bambina l’avrebbe condotta in un luogo isolato e avrebbe abusato di lei.
Bari, violenza sessuale sulla nipote: arrestato lo zio. Le indagini
Nella giornata di ieri, lunedì 6 novembre 2023, i membri della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno arrestato un uomo di 66 anni. La notizia ha iniziato però a fare il giro del web e dei social solo oggi.
Gli agenti hanno così eseguito l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di questo soggetto precedentemente emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo pugliese, su richiesta della Procura della Repubblica.
L’uomo, residente nella provincia di Bari, è al momento ritenuto responsabile di atti di violenza e di abusi sessuali nei confronti della nipote minorenne. Si tratta di una bambina che, all’epoca dei presunti fatti, aveva appena 11 anni. Diversi gli elementi e le prove acquisite contro lo zio della piccola.
In base a quanto emerso nel corso delle indagini preliminari (che comunque necessitano di una successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) l’uomo avrebbe compiuto violenza aggravata nei confronti della minore. A svolgere le analisi e le ricerche sono stati gli investigatori della Sezione Reati contro la persona, e reati sessuali, con il coordinamento della Procura della Repubblica.
La ricostruzione dei fatti
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, le violenze sarebbero avvenute nell’estate del 2020. La presunta vittima, una bambina di 11 anni residente in provincia di Bari, aveva raggiunto il paesino vicino al suo per fare visita alla nonna.
In questo paesino la minorenne avrebbe incontrato lo zio, dove anche egli risulterebbe essere residente. I due si sarebbero incontrati casualmente per strada e poi, secondo le accuse, il 66enne avrebbe condotto la nipote in un luogo isolato e l’avrebbe costretta a subire rapporti sessuali contro la sua volontà. Ma non è finita qui.
Sempre secondo le accuse, nell’anno successivo, nel 2021, in occasione delle festività natalizie lo zio avrebbe abusato ancora della nipote, toccandole ripetutamente le parti intime. Al momento l’uomo risulta gravemente indiziato, ma non colpevole.
È stato arrestato ieri. Sarà poi un tribunale a stabilire la colpevolezza o l’innocenza di questo signore. Le accuse a suo carico comunque sono pesantissime. Con ogni probabilità, il processo si terrà nelle prossime settimane o nei prossimi mesi.
Gli investigatori hanno sentito in maniera protetta la bambina. L’11enne pare che sia stata visibilmente provata nel corpo e nella mente per quanto si pensa possa essere accaduto. Nel corso delle indagini gli esperti hanno sentito anche dei testimoni. Le dichiarazioni di queste ultimi sono state molto importanti per delineare un quadro indiziario.
Lo zio è finito in manette
Le indagini sono andate avanti per svariato tempo. I riscontri acquisiti nel corso delle investigazioni da parte dei professionisti del settore hanno portato a ricostruire una situazione molto grave. Così si è deciso di emettere il provvedimento di custodia cautelare in carcere per lo zio della bambina. Egli, al momento, si trova in prigione, in attesa di processo.
Non abbiamo notizie invece sulla nipote di quest’uomo. Sappiamo, come già affermato, che la piccola è stata sentita in maniera protetta dagli investigatori. Stando a quanto si apprende da alcune indiscrezioni su questo caso, l’11enne avrebbe raccontato agli inquirenti quanto forse è accaduto nell’estate del 2020 e durante le vacanze natalizie del 2021.
Purtroppo non è la prima volta che sentiamo parlare di violenze e abusi sessuali (tali o presunti) di parenti nei confronti di bambine e bambini appartenenti alla stessa famiglia. Ricordiamo, ad esempio, il caso dello zio 50enne e del pigiama party o quello che si sarebbe verificato a Barletta ad aprile scorso ai danni di una bambina di 8 anni.