Qual è il significato della croce celtica? Il simbolo infatti è ritenuto un ostentamento della propria ideologia politica di estrema destra.

È polemica in Rai dopo che nella puntata di “Viva Rai2” di ieri, Lunedì 6 Novembre 2023, condotta da Fiorello, è stato ripreso un addetto alla sicurezza mentre indossava una collana con croce celtica.

I vertici dell’azienda televisiva hanno ammonito il celebre conduttore che l’episodio non si verifichi più.

Croce celtica significato: le origini

La croce celtica è un simbolo della tradizione e cultura dei popoli Celti. Risale all’epoca precristiana e veniva impiegata nei riti religiosi pagani.

In Irlanda questa immagine rievoca le gesta di San Patrizio, che la utilizzò nella sua opera di evangelizzazione. Per tale motivo qui la croce è riconosciuta con il nome del santo.

Ha una forma geometrica a cerchio vuoto a cui viene sovrapposta una croce latina, ovvero con lati di egual misura.

In questo modo il centro della croce coincide esattamente con il centro del cerchio ma i lati fuoriescono dalla circonferenza. Spesso può essere confusa con altri simboli di struttura simile appartenenti però ad altre epoche.

Il significato della croce celtica è cambiato nel corso della storia. Inizialmente legata al culto pagano, questo simbolo in epoca medioevale divenne iconografico dell’ambito cristiano celtico. Tuttavia dopo la seconda guerra mondiale venne adottata anche in un contesto politico.

Le differenze con l’effige precristiana sono però evidenti. La croce utilizzata dai popoli celtici era realizzata in pietra e le braccia della croce non superavano il confine della circonferenza. La sua superficie era poi decorata con altri antichi simboli appartenenti alla stessa cultura.

Chi riprodusse le croci in epoca medioevale invece adottò metallo e coniò l’iconica forma con i lati oltre il cerchio. Queste croci riportavano poi incisioni che descrivevano scene bibliche. 

Per classificare la differenza tra i due simboli, convenzionalmente si attribuisce il nome di Celtic High Cross a quelle in pietra.

L’uso nella storia

Difficile risalire al significato originario della croce a causa del fatto che le testimonianze venivano all’epoca riportate solo oralmente.

In un primo momento gli studiosi ipotizzarono che potesse avere un collegamento con la natura e simboleggiare gli alberi. Tuttavia la spiegazione più plausibile è che l’icona possa descrivere il ciclo solare.

La Terra sarebbe rappresentata dal lato orizzontale della croce, intersecato verticalmente dalla diffusione della luce. Questa interpretazione sfocia poi nel parallelismo religioso con il passaggio tra mondo terreno e la dimensione celeste.

Non è però da escludere che la croce celtica rappresenti il movimento degli astri legato alla stazionarietà della Terra, come presunto all’epoca. Il centro di intersecazione della croce infatti sarebbe il “Polo”, ovvero il punto fisso attorno a cui la volta celeste si muove. La Terra sarebbe così il “motore immobile” di aristotelica memoria che produce il movimento senza tuttavia parteciparvi.

Quando la loro datazione risale al XII secolo, le croci celtiche in pietra venivano anche usate per segnalare il territorio, allo stesso modo delle pietre miliari di epoca romana.

La deriva di estrema destra

In Europa il simbolo ha poi acquisito il significato politico ben preciso di vicinanza alla ideologia di estrema destra e di deriva neonazista.

Si ritiene che la croce celtica venne adottata dal partito belga la Giovane Europa all’inizio della Guerra Fredda. Venne poi esportata anche in Italia e utilizzata da gruppi di affiliazione allo stesso movimento come il Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Socialista Italiano.

La croce celtica è diventata ben presto un’icona che identificasse gruppi estremista di destra, del neonazismo e di movimenti suprematisti come il Ku Klux Klan. 

Il suo utilizzo nel nostro paese non è vietato. Ma allo stesso modo di simboli come l’aquila imperiale e l’aquila imperiale, oltre al saluto con braccio teso, la croce celtica inneggia al fascismo e al nazismo. Il confine con l’apologia del fascismo è veramente labile.