Con il termine del 2023 che si avvicina, i proprietari di immobili in Italia devono marcare il 18 dicembre sul loro calendario finanziario. Questa data rappresenta il limite ultimo per effettuare il saldo IMU 2023, il famigerato tributo locale che interessa tutti i possessori di immobili, dai terreni alle abitazioni, la cui scadenza quest’anno è più estesa per un motivo prettamente calendaristico.
Saldo IMU 2023: le date chiave
Il calendario di pagamento dell’IMU si compone di due date fondamentali:
- Acconto: già dovuto entro il 16 giugno.
- Saldo: previsto per il 16 dicembre, ma esteso al 18 dello stesso mese, dal momento che il 16 cade di sabato, concedendo così un piccolo respiro ai contribuenti.
Calcolo IMU 2023: come determinare l’importo dovuto
Il calcolo dell’IMU si basa sulla percentuale di possesso dell’immobile e i mesi in cui tale possesso è stato effettivo. Per il calcolo, ogni mese viene considerato interamente se la proprietà è stata detenuta per almeno la metà dei suoi giorni.
Esenzioni e soglie minime: chi non paga?
Un segmento ristretto di cittadini può dormire sonni tranquilli, in quanto esistono specifiche condizioni che prevedono l’esenzione dal pagamento dell’IMU. Per il 2023, se l’importo dell’IMU non raggiunge la soglia di 12 euro, il contribuente è liberato dall’obbligo di versamento.
Infatti, non tutti sono tenuti a pagare il saldo IMU. Ad esempio, se l’importo è inferiore alla soglia minima o se rientrano in determinate categorie di esenzione. È importante ricordare che la soglia minima di esonero deve essere considerata sia per l’acconto che per il saldo.
In Italia, inoltre, la legge prevede l’esonero dal pagamento dell’IMU per le abitazioni principali tranne quelle di lusso classificate come A/1, A/8 e A/9. Le seconde case non godono di questo esonero. Non devono pagare l’IMU nemmeno:
- Gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa utilizzati come abitazioni principali;
- Gli alloggi di edilizia sociale;
- La casa coniugale assegnata in caso di separazione o divorzio;
- L’unico immobile di proprietà (non in locazione) del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia, dei vigili del fuoco e del personale prefettizio, senza richiesta di dimora abituale o residenza anagrafica;
- Un immobile posseduto in Italia da cittadini italiani non residenti e iscritti all’AIRE che siano pensionati nel paese di residenza, purché non sia locato o dato in comodato.
Dal 2023, sono esenti dall’IMU anche gli immobili occupati abusivamente, a condizione che sia stata presentata denuncia e che il Comune sia stato informato sia dell’occupazione che della successiva liberazione dell’immobile. Inoltre, per sostenere i comuni è stato istituito un fondo di 62 milioni di euro all’anno.
L’Accademia Nazionale dei Lincei beneficia dell’esenzione IMU per i suoi immobili, anche quelli non direttamente impiegati nelle attività istituzionali. Infine, è stata estesa l’esenzione IMU per le abitazioni inagibili nei comuni del Centro Italia e di alcune regioni del Nord colpite da eventi sismici nel 2016 e nel 2012, secondo quanto previsto dalla legge finanziaria n. 197/2022.
La normativa attuale consente più abitazioni principali all’interno dello stesso nucleo familiare, ampliando le possibilità di esenzione dall’IMU.
Per i terreni agricoli, l’IMU presenta un regime di esenzione per i coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, mentre per i terreni edificabili l’esenzione sussiste solo se condotti dai medesimi soggetti.
Saldo IMU 2023: modalità di pagamento
Il saldo dell’IMU 2023 può essere effettuato tramite diverse modalità:
- Modello F24: la via principale attraverso cui effettuare il versamento, compilando il modello F24 alla sezione “IMU e altri tributi locali”.
- Bonifico bancario: per chi risiede all’estero, questa può essere una soluzione alternativa, utilizzando le coordinate bancarie fornite dal comune di ubicazione dell’immobile.
- Bollettino postale: questa opzione è disponibile solo per chi non ha crediti da compensare e non possiede partita IVA.
Bisogna evidenziare che i titolari di partita IVA sono tenuti a presentare l’F24 esclusivamente in modalità telematica. Per i non titolari, l’F24 cartaceo è utilizzabile solo in mancanza di crediti da compensare. In altri casi, è obbligatorio l’F24 telematico.
Il versamento dell’IMU può essere eseguito anche tramite bollettino o sistema PagoPA.
È importante sottolineare che eventuali esenzioni devono essere comunicate telematicamente al Comune, secondo modalità che devono essere ancora chiarite da un decreto ministeriale non ancora emanato.
Ravvedimento operoso IMU 2023: come funziona
Qualora ci si accorgesse di aver omesso il pagamento o di aver versato un importo insufficiente, è possibile ricorrere al ravvedimento operoso. Tale procedura implica il versamento dell’importo dovuto, maggiorato di sanzioni e interessi calcolati secondo il tasso legale per ogni giorno di ritardo.
La sanzione da ravvedimento operoso è variabile e dipende dal tempo che intercorre fino alla regolarizzazione della posizione debitoria. Possiamo riassumerlo nella seguente tabella:
TERMINE SCADENZA | SANZIONE |
Entro 14 giorni | 0,1% |
Dal 15° al 30° giorno | 1,5% |
Entro 90 giorni | 1,67% |
Entro 1 anno | 3,75% |
Entro 2 anni | 4,29% |
Oltre 2 anni | 5% |
Oltre il verbale di constatazione ed entro la notifica dell’atto di accertamento | 6% |