Il 7 novembre 2020 Joe Biden fu eletto 46° Presidente degli Stati Uniti con 273 voti elettorali. Con l’approssimarsi del 5 novembre 2024, gli Stati Uniti si preparano per un evento ulteriormente significativo nella loro cronologia democratica: la sessantesima elezione presidenziale. Questa competizione promette di essere una rivisitazione di rivalità politiche passate, con potenziali candidati che hanno già occupato l’illustre Ufficio Ovale.

Elezioni USA 2024: l’impatto degli Swing States

Gli Swing States, ovvero quegli stati in cui nessun candidato ha un chiaro vantaggio, si rivelano essere sempre meno, riducendo il campo di battaglia e intensificando la competizione. Un numero esiguo di votanti potrebbe determinare il futuro politico della nazione.

In particolare, gli Swing States sono sei: Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, Pennsylvania e Wisconsin. Da essi potrebbe dipendere il futuro della Casa Bianca dal 6 novembre 2024 in poi.

Elezioni USA 2024: cosa dicono gli ultimi sondaggi

Alcuni sondaggi pre-elettorali indicano un vantaggio, seppur lieve, per l’attuale leadership, mentre altri suggeriscono un potenziale ribaltamento. Ricordiamo che i sondaggi sono stati spesso presi come metro di riferimento da buona parte della stampa e dell’opinione pubblica, sebbene poi la realtà avesse assunto sfumature ben diverse. È il caso delle elezioni 2016, quando Donald Trump, dato per perdente dalla maggior parte dei sondaggi, alla fine la spuntò sulla democratica Hillary Clinton.

A ogni modo, i risultati degli ultimi sondaggi mostrano differenze significative tra gli Stati più contesi, rivelando preoccupazioni e priorità differenti tra gli elettori.

Stando a quanto riportato da un sondaggio pubblicato dal New York Times, infatti, Donald Trump sarebbe in vantaggio su Biden in quasi tutti gli Swing States, fatta eccezione per il Wisconsin, dove però il gap è poco (li separa una distanza del 2%). Negli altri, la differenza minore è del 4% (in favore di Trump) in Pennsylvania, mentre in Arizona e Michigan il distacco del repubblicano sul democratico è di 5 punti, in Georgia di 6 e in Nevada di 10.

Il principale problema per Biden è rappresentato dalla sua età: il 20 novembre compirà 81 anni e in molti tra gli elettori democratici, soprattutto di giovane età, non si fidano.

La strada verso le elezioni USA 2024: il prossimo passo

Finora abbiamo parlato come se Biden e Trump fossero già i candidati alla presidenza USA nel 2024, ma almeno ufficialmente non è così.

Il primo appuntamento verso le elezioni statunitensi del prossimo novembre è rappresentato dalle primarie. Il 15 gennaio inizieranno i Repubblicani in Iowa, mentre il 3 febbraio toccherà ai Democratici in South Carolina. La data culmine sarà il 5 marzo, anche noto come Super Tuesday, giorno denso di primarie in diversi Stati. In estate i due partiti terranno le rispettive convention il 15 luglio (i Repubblicani) e ilo 19 agosto (i Democratici), durante le quali ufficializzeranno i propri candidati alla corsa della Casa Bianca.

Chi c’è oltre Trump

Il partito repubblicano vede una serie di candidati in lizza per la nomination. I riflettori sono puntati principalmente sull’ex presidente Donald Trump e sulla sua base di sostenitori, con i sondaggi che sembrano favorirlo nonostante le sfide legali che lo vedono protagonista. Tuttavia, altri candidati stanno emergendo con l’intento di portare al partito una nuova direzione, raccogliendo fondi significativi e attirando l’attenzione dei media: tra questi, spiccano in particolare Vivek Ramaswami e Ron DeSantis. Nessuno dei due però sembra impensierire la leadership di Trump.  

Che succede sul fronte Democratico

Sul lato democratico, l’attuale presidente Joe Biden sembra essere pronto a concorrere per un secondo mandato. Nonostante ciò, si affacciano sul panorama politico figure che potrebbero rappresentare una sfida interna, sebbene i sondaggi mostrino ancora un forte supporto per l’attuale capo di stato. Il partito sembra essere in cerca di unità, ma non sono escluse sorprese data la complessità del contesto attuale e la presenza di potenziali candidati indipendenti. Tra i candidati principali fino a questo momento troviamo Dean Philips e Marianne Williamson.

Tirando le somme…

Analizzando il contesto attuale, sembra tuttavia che il futuro scontro elettorale possa rivelarsi una rivalità tra due figure già note alla Casa Bianca. Questo scenario rappresenta un’occasione unica nella storia politica americana, con due personalità che hanno già ricoperto il ruolo di presidente e che potrebbero trovarsi nuovamente uno di fronte all’altro.

Elezioni USA 2024: i temi principali

Questioni internazionali, come le tensioni tra Israele e Hamas, possono influenzare significativamente l’orientamento degli elettori. Le politiche estere adottate dall’attuale presidente potrebbero essere determinanti per il suo percorso verso la rielezione, considerando le implicazioni che queste hanno su vari segmenti dell’elettorato. Proprio la politica estera sarà un tema chiave, considerando il clima poco ingerente durante il governo Trump e quello altamente focoso e onnipresente nell’era Biden.

L’evoluzione del paesaggio dei social media e il ruolo della disinformazione rappresenteranno ancora una volta una variabile critica nelle strategie elettorali. Le piattaforme social e l’intelligenza artificiale sono diventate strumenti potenti per raggiungere gli elettori, e la loro gestione, buona o cattiva che sia, potrebbe essere decisiva per il successo delle rispettive campagne.