Giornata di lutto in Israele a un mese di distanza dall’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas. Oggi, martedì 7 novembre, si terranno cerimonie commemorative in tutto il Paese per ricordare le oltre 1.400 vittime, la maggior parte civili, e le circa 240 persone prese in ostaggio.
Alle 11, le 10 ora italiana, verrà osservato un minuto di silenzio in tutta la nazione. Le autorità di tutto il Paese ammaineranno le bandiere a mezz’asta. Previste manifestazioni anche nelle scuole e nelle università.
Da ieri, su un muro nella città vecchia di Gerusalemme, è stata organizzata una proiezione fotografica con migliaia dei volti delle vittime. Candele saranno accese in giornata in memoria di soldati caduti e civili uccisi.
Lutto Israele a un mese dall’attacco di Hamas: Netanyahu respinge ancora la proposta di un cessate il fuoco
Nonostante il bilancio dei caduti continui giorno dopo giorno ad allungarsi, Benjamin Netanyahu ha negato ancora una volta l’ipotesi di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il primo ministro israeliano continua a porre una conditio sine qua non, quella del rilascio degli ostaggi rapiti dal movimento islamista palestinese.
Non ci sarà alcun cessate il fuoco, nessun cessate il fuoco generale, a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi. Per quanto riguarda le piccole pause, un’ora qui, un’ora là, le abbiamo già fatte.
Nella sua intervista televisiva con ABC News, Netanyahu ha ribadito che Israele manterrà la “responsabilità generale della sicurezza” a Gaza per “un periodo indefinito” al termine della guerra.
Abbiamo visto cosa succede quando non ce l’abbiamo. Cioè l’esplosione del terrore di Hamas su una scala che non potevamo immaginare.
Sul fronte del conflitto, nella notte tra ieri, lunedì 6 novembre, e oggi, le Forze di difesa di Israele hanno attaccato nuovamente Hamas. I miliziani alloggiavano in un edificio nei pressi dell’ospedale Al-Quds, nella città di Gaza.
Le forze israeliane hanno dichiarato di aver conquistato un avamposto di Hamas nel cuore di Gaza City. Si tratta di una base militare nel nord della Striscia di Gaza. A riportare la notizia è The Times of Israel: l’esercito israeliano avrebbe colpito una cellula di Hamas composta da dieci membri.
Tra le vittime ci sarebbe Wael Asefa, comandante del battaglione Deir al-Batah di Hamas. Si tratterebbe di uno degli artefici dell’incursione islamista dello scorso 7 ottobre.
Dagli Usa armi a Israele per 320 milioni di dollari
Ammonterebbe a circa 320 milioni di dollari il valore delle nuove armi che l’amministrazione Biden pianifica di inviare a Israele. Secondo il Wall Street Journal si tratterebbe di speciali bombe di precisione, armi a guida lanciate da aerei da guerra.
Il pacchetto, richiesto da Israele prima degli attacchi di Hamas del 7 ottobre, segue il trasferimento di 402 milioni di dollari delle stesse armi. L’amministrazione statunitense aveva chiesto per la prima volta l’approvazione del Congresso sulla questione già alcuni anni fa, nel 2020.
L’inquilino della Casa Bianca e gli alti dirigenti, intanto, continuano a spingere l’alleato mediorientale a fare di più per proteggere i civili nella sua campagna militare a Gaza.