Pensioni: come si uscirà nel 2024? Ci sono almeno tre cattive notizie. Primo, si potrà uscire dal lavoro con Quota 103, ossia a 62 anni di età con 41 anni di contributi, ma con delle variazioni rispetto al 2023. Non tutti potranno ripiegare sull’anticipo pensionistico, a causa dell’esclusione di ben 23 professioni (attenzione, il governo non ha rinnovato la possibilità per la nuova categoria di lavoratori usuranti) e non sarà più vantaggioso per le lavoratrici che dovranno attendere un anno in più per andare in pensione con Opzione donna. Analizziamo nel dettaglio come si andrà in pensione nel 2024.
Pensioni: come si uscirà nel 2024?
Sbiadito il tiepido ottimismo di una riforma delle pensioni improntata sulle esigenze dei lavoratori. La fotografia previdenziale per il 2024 mostra una realtà diversa, fatta di cifre, tagli e nuove opzioni d’uscita. Va detto che il governo Meloni mantiene una naturale prudenza, a tratti molto cauta, nella prossima manovra.
Sul fronte previdenziale, per evitare il ritorno della Fornero in versione integrale, saranno rinnovate le misure in scadenza a fine anno. Pertanto, anche per il 2024 sarà attiva Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Le tre cattive notizie riguardano le modifiche apportate a queste misure.
Se il governo non avrà ripensamenti, dal 1° gennaio 2024, sarà possibile andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi, ma un assegno integralmente calcolato con il sistema contributivo.
La rendita mensile non potrà superare quattro volte il trattamento minimo, ossia 2.270 euro. Pertanto, viene annullato il beneficio retributivo, con una penalizzazione dal 15 al 30%. Purtroppo, cattive notizie arrivano anche sull’anticipo pensionistico e non solo.
Come si potrà andare in pensione nel 2024?
Confermate l’Opzione donna e l’Ape sociale e resteranno accessibili le altre vie d’uscita ‘ordinarie’, come Quota 41 precoci, pensione di vecchiaia e pensione anticipata contributiva.
L’anticipo pensionistico resta accessibile alle categorie di lavoratori meritevoli di tutela, come disoccupati, caregiver o invalidi civili, che potranno richiedere l’accesso all’Ape sociale, con un’uscita a 63 anni e 5 mesi e 30 anni di contribuzione.
Per i lavoratori appartenenti alle categorie gravose resta la possibilità di richiedere l’anticipo a 63 anni e 5 mesi con 36 anni di versamenti. Le categorie di lavoratori edili, i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta sono stati tagliati fuori dalla riduzione del requisito contributivo a 32 anni di versamenti.
Nella bozza della legge di Bilancio 2024 è stato eliminato l’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi riconosciuto nel biennio 2022-2023. Pertanto, restano escluse dall’Ape sociale le 23 professioni incluse lo scorso anno.
Pensioni di vecchiaia
La pensione di vecchiaia resta accessibile a 67 anni con almeno 20 anni di contribuzione. I lavoratori impiegati in mansioni particolarmente rischiose possono accedere al trattamento a 66 anni e 7 mesi con almeno 30 anni di versamenti.
Pensione anticipata Quota 41 “precoci”
I lavoratori precoci potranno continuare ad accedere alla pensione anticipata con 41 anni di versamenti, di cui 35 effettivi, a prescindere dall’età anagrafica.
Tuttavia, l’uscita anticipata per i lavoratori precoci prevede l’appartenenza a una delle categorie meritevoli di tutela, come disoccupati, invalidi, caregiver e lavoratori usuranti, oltre ad altri requisiti, tra cui uno speciale, e richiede il possesso di 12 mesi di contribuzione effettiva prima del 19º anno di età.
Pensioni: come si uscirà nel 2024 con Opzione donna?
Nel 2024, rimarrà la pensione anticipata Opzione donna con un’uscita a 61 anni di età e 35 anni di contributi. La misura resta accessibile alle categorie di lavoratrici meritevoli di tutela, come caregiver, invalide e lavoratrici licenziate da imprese in crisi.
La rendita mensile viene calcolata integralmente con il sistema contributivo. Infine, le lavoratrici con figli possono ottenere una riduzione di uno o massimo due anni in base al numero dei figli.
Pensione anticipata contributiva
“La pensione anticipata a 64 anni e 20 anni di contributi viene modificata. Pertanto, i lavoratori che non vantano una contribuzione al 31 dicembre 1995 possono richiedere la pensione con le regole per i contributivi puri.
La rendita mensile può andare fino a 3 volte il trattamento minimo. Per le lavoratrici con figli, il limite resta a 2,8 volte con un figlio e 2,6 volte con due o più figli.”
In pensione con altre via d’uscita nel 2024
Rimarrà l’uscita anticipata con i requisiti agevolati in favore dei lavoratori che svolgono attività lavorative particolarmente faticose e pesanti, definite usuranti, in particolare ai lavoratori:
- impegnati in mansioni particolarmente usuranti;
- notturni a turni e/o per l’intero anno;
- addetti alla cosiddetta ‘linea catena’;
- conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.
Per poter accedere alla pensione anticipata con i requisiti agevolati, è necessario che l’attività usurante sia svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro o per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.