Il piano della Protezione Civile per la torre della Garisenda, a rischio crollo, è stato approvato dal comune di Bologna. Sono misure “del tutto precauzionali e transitorie”, come le ha definite il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. Tre i diversi livelli di allerta: la “road map” prevede che prima venga messa in sicurezza, poi restaurata.

Il piano della Protezione Civile per la Torre della Garisenda: cosa sono i tre livelli di allerta

Il piano della Protezione Civile è stato presentato nel pomeriggio di oggi 6 novembre 2023 a Palazzo D’Accursio. Prevede tre diversi livelli di allerta: la gialla, una fase di attenzione in cui si trova ora; quella arancione, che viene attivata nel caso siano rilevate ulteriori anomalie sullo stato della Torre; e infine la rossa, che prevede l’evacuazione di tutti coloro che vivono o lavorano nell’area. Nella fase arancione ci sarebbe un presidio fisso della Polizia locale e della Protezione civile, con una viabilità alternativa.

La Torre Garisenda, infatti, è già da alcune settimane sotto osservazione a causa di un ammaloramento delle sue condizioni: costruita intorno al 1100, è soggetta a continui movimenti e vibrazioni.

Intanto lunedì 13 novembre si parte con un censimento dei residenti nell’area di 100 metri dalla Torre, quelli più a rischio per eventuali crolli oppure per distacchi di materiale. Verranno contattati “porta a porta” da volontari, che consegneranno il piano e un questionario da compilare.

Al momento risultano 459 i residenti nella zona di “massimo impatto”: tra questi, 46 bambini sotto i 10 anni e 14 persone seguite dai servizi sociali.

Entro novembre partirà poi il cantiere per la messa in sicurezza, con l’installazione di strutture che andranno a delimitare piazza di Porta Ravegnana. L’obiettivo però è di tutelare tutti coloro che vivono o lavorano nell’area, cuore della città di Bologna.

Mi sono assunto la responsabilità di delineare un percorso del tutto precauzionale, senza drammatizzare ma senza lasciare che tutto vada avanti come se niente fosse

ha dichiarato il sindaco Lepore.

Penso che procedere con prudenza sia la strada giusta, per quanto riguarda una torre che sta in piedi da 900 anni, la linea tra restauro e sicurezza si fa sottile

ha poi aggiunto.

Il sindaco di Bologna: “Nessun motivo di panico”

Matteo Lepore ha voluto rassicurare i cittadini che vivono nei pressi della Torre Garisenda, simbolo- insieme a quella degli Asinelli- della città. Nelle prossime ore, ha detto, verrà diffusa una mail con cui entrare in contatto con l’amministrazione.

Non deve esserci nessun panico, ma semplicemente la voglia di dare una mano in una fase in cui il nostro simbolo più prezioso ha bisogno di cure e tutti possiamo contribuire. E’ un piano del tutto precauzionale, un po’ come si fa nelle scuole e negli edifici pubblici quando si informano le persone dei piani di evacuazione e dei sistemi di sicurezza. Questo sarà il nuovo modus vivendi di chi vive intorno alla Torre e quando sarà messa in sicurezza il piano verrà aggiornato ancora.

Le misure illustrate oggi sono state adottate in attesa della relazione conclusiva del comitato tecnico scientifico.

Il primo cittadino ha poi spiegato che questo restauro cambierà non solo la città, ma anche la vita di tutti i bolognesi, compresa la sua.

E’ uno spartiacque. E tutti dovranno cedere qualcosa

ha sottolineato Lepore.