Nato e cresciuto, calcisticamente parlando a Zingonia, la carriera di Luciano Zauri e di conseguenza il suo cuore si possono dividere principalmente tra Lazio e Atalanta. Terzino dentro per caratteristiche, ma anche difensore centrale e addirittura centrocampista, è sempre stato duttile, di talento e prospettiva. L’esordio in Serie A all’età di 18 anni, poi la consacrazione e il salto di qualità con i biancocelesti. A Roma ha vissuto cinque stagioni, dal 2003 al 2008 per poi farci ritorno dal 2011 al 2013. Per commentare la stagione altalenante della squadra di Maurizio Sarri e il prossimo match di Champions League, Lazio-Feyenoord, Zauri è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lazio-Feyenoord, Zauri a Tag24
Archiviata la sconfitta contro il Bologna in campionato, adesso la Lazio è chiamata a vincere in Champions League. Domani allo stadio Olimpico di Roma, i biancocelesti dovranno affrontare il Feyenoord che in Olanda li ha già messi in seria difficoltà. Sarri, che oggi ha presentato il match in conferenza stampa, sa bene che la sua squadra non può sbagliare se vuole continuare a sognare nella massima competizione europea. Restano per ora tre partite, due in casa e una a Madrid, in cui dare tutto. Per commentare le difficoltà incontrare finora e il prossimo match, Lazio-Feyenoord, Zauri, che con la Lazio ha vissuto 7 stagioni da grande protagonista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La stagione della Lazio continua ad essere altalenante. Dalla sfida con il Bologna ti aspettavi qualcosa di diverso?
“È vero, la Lazio purtroppo alterna buone prestazioni a gare giocate sottotono. Io penso che molto sia dovuto all’assenza di un giocatore chiave come Milinkovic Savic che questa società ha deciso di sostituire non con un giocatore, ma con vari profili. Sarri di volta in volta fa le sue scelte, sta alternando tanto, ma forse anche questo non gli consente di trovare equilibrio”.
Uno come Milinkovic manca anche dal punto di vista delle soluzioni offensive. Effettivamente la Lazio costruisce tanto, ma non conclude. Che spiegazione ti sei dato?
“C’è poco da fare, le prestazioni così come le stagioni di un allenatore, di un singolo o più in generale di una squadra, si giudicano in base numeri ai risultati. In questo momento alla Lazio, dati alla mano, stanno mangiando i gol degli attaccanti. Non mi riferisco solo a Immobile, che sta affrontando una stagione complicata, ma anche a Zaccagnini piuttosto che a Felipe Anderson. Da uno come Pedro invece non mi aspetto molto di diverso, non è mai stato un goleador e quest’anno ha già fatto qualcosa di importante. Se a questi ci aggiungiamo però i gol che anche Milinkovic portava a questa squadra, ecco che troviamo la soluzione a tutti i problemi e soprattutto comprendiamo da dove arrivano le difficoltà”.
A proposito di questo, da parte soprattutto di Ciro Immobile c’è grande nervosismo. Come si recupera un attaccante del suo calibro?
“Lui è un calciatore fondamentale per questa squadra, ma deve imparare ad accettare anche le critiche. Agente del suo calibro si chiede sempre di fare la differenza, so che non è possibile, ma fa parte del gioco. Se mi metto nei panni dei tifosi posso capire che ci sia qualche mugugno nei suoi confronti; così come posso capire che a lui diano fastidio le critiche a prescindere. È chiaro che il popolo biancoceleste guarda i risultati è Immobile è a tutti gli effetti il bomber più prolifico della storia di questo club. In questo momento sta facendo qualche gol in meno, per problemi suoi e che derivano dal suo stato fisico. Gli infortuni non gli hanno consentito di allenarsi con continuità, ma è un dato oggettivo che i gol non stiano arrivando”.
Secondo te rischia di diventare un problema, o può tornare ad essere una risorsa?
“Deve assolutamente tornare a essere una risorsa. Castellanos sta facendo bene, anche se non segna tantissimo. Credo però che in questo momento Sarri guardi più che altro al bene della squadra e il campo dice che in questo momento l’attaccante argentino può dare qualcosa in più”.
In tutto questo siamo già alla vigilia di un’altra sfida delicata e difficile. Cosa ti aspetti dalla partita che si disputerà domani sera?
“Mi aspetto innanzitutto una grande cornice di pubblico pronta a sostenere questa squadra. La Lazio ne ha bisogno, ma so bene che da questo punto di vista la gente non è mai mancata. Credo che in Champions la Lazio abbia sempre dato il massimo, ma ci sono partite nei quali i risultati non arrivano. Domani saranno obbligati a vincere per andare avanti e sono convinto che vedremo una grande prestazione dal punto di vista tecnico. Speriamo questa volta ci sia anche il risultato. È una squadra alla portata della Lazio che parte avvantaggiata, già dal punto di vista ambientale. I tifosi laziali sono straordinari e possono essere un valore aggiunto. È chiaro che i risultati altalenanti non generano grande entusiasmo, ma i calciatori che scendono in campo devono sentire nei loro confronti grande fiducia”.