Chi si trova in difficoltà economiche può beneficiare del Bonus tari 2023 e nel testo andremo a vedere a chi spetta. Per usufruire della misura, è necessario il possesso di alcuni requisiti, in particolar modo di natura reddituale. Bisogna sapere che l’entità del bonus non è uguale ovunque e varia in base alle disposizioni dei singoli Comuni.
Anche se lo sconto sulla tassa sui rifiuti viene stabilito dalla legge ed è in favore delle famiglie a basso reddito, l’applicazione concreta viene comunque demandata ai comuni di appartenenza.
Vediamo non solo chi ne ha diritto, ma anche come funziona e come ottenerlo.
A chi spetta il Bonus Tari 2023
Le famiglie a basso reddito che si trovano in difficoltà economiche possono beneficiare di uno sconto sulla tassa dei rifiuti: il cosiddetto Bonus tari 2023. Si tratta, in larga misura, si un sostegno come per le utenze di luce e gas, ovvero rivolto alle famiglie più in difficoltà. Anche l’applicazione è simile, in quanto lo sconto verrà applicato automaticamente.
Come abbiamo detto, il bonus spetta alle famiglie a basso reddito. La legge fissa i requisiti da rispettare, soprattutto di natura economica per poter fruire dell’agevolazione.
Per ottenere lo sconto è necessario il possesso di un Isee del nucleo familiare non superiore a 8.265 euro. La soglia reddituale sale fino a 20.000 euro, nel caso di famiglie numerose. Sono ammessi anche al bonus i percettori di pensione o reddito di cittadinanza.
Come funziona e come ottenerlo
Per ottenere lo sconto sulla Tari non è necessario presentare alcuna domanda. Il cosiddetto Bonus tari 2023 viene erogato automaticamente a tutti gli aventi diritto, in possesso dei requisiti e in base alle fasce di reddito. È importante avere un Isee in corso di validità.
Anche se bisogna essere in possesso dei requisiti di cui abbiamo parlato prima, bisogna tenere ben a mente che la Tari è un tributo locale. Pertanto, l’applicazione dello sconto viene gestito in maniera autonoma e differenziata dai singoli Comuni, i quali hanno l’onere di decidere le tariffe spettanti e le esenzioni. Quindi, per tutte le informazioni è necessario far riferimento al proprio Comune di residenza.
Non esiste una norma che stabilisce l’entità dello sconto, ma la scelta viene demandata a ciascun Comune. Sono i singoli enti locali a decidere la percentuale di sconto da applicare. Per esempio, ci sono anche alcuni Comuni che prevedono l’esenzione totale del pagamento del tributo locale, qualora si rientri in determinati limiti reddituali. Quindi, è bene consultare il sito web del proprio Comune di residenza.
Si può ottenere lo sconto anche quando si dimostra il mancato servizio, ovvero nei casi in cui la raccolta dei rifiuti è carente, discontinua oppure non avviene affatto per lunghi periodi di tempo.
Cosa fare per ottenere il bonus tari? Per ottenere lo sconto sulla tassa sui rifiuti non esiste una procedura da seguire. La sua applicazione avviene in automatico, in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente dichiarato e aggiornato.
Pagamento Tari e rateizzazione
È possibile pagare la tassa sui rifiuti a rate, di importo minimo di 100 euro, per i contribuenti che si trovano in alcune particolari situazioni individuate dalla legge.
Si ha diritto a chiedere la rateizzazione della tari anche se ci si trova in situazioni economiche disagiate, sempre secondo i criteri che sono stati individuati dal proprio Comune di residenza, ma se l’importo da versare è del 30% sopra il valore medio delle fatture dei due anni precedenti.
Ricordiamo che beneficiare del bonus oppure no non cambia le modalità di pagamento della Tari. Ricordiamo, infatti, che il versamento si può effettuare tramite il Modello di Pagamento Unificato F24, tramite MAV oppure bollettino postale.
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