È rinviata a gennaio l’udienza per la condanna della maestra 49enne accusata di maltrattamenti agli alunni di una scuola elementare di Fidene, Roma. I legali a difesa della maestra avrebbero chiesto il giudizio a rito abbreviato sulla base della perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e di volere della donna.
Fidene, richiesta perizia psichiatrica per la maestra che disegnava piramidi massoniche alla lavagna
La Procura di Roma ha accusato la donna di violenza nei confronti dei bambini della scuola elementare Carlo Levi di Fidene, zona nel quadrante nord di Roma. Secondo alcune testimonianze, la donna avrebbe picchiato un alunno disabile e costretto “ad atti di violenza morale e a un regime di vita tale da cagionare paure e uno stato di disagio continuo e incompatibile con le normali esigenze didattiche”. Questo è quanto si legge nell’accusa formulata dalla Procura romana.
La 49enne, continuano le autorità, “strillava, senza motivo alcuno e in maniera ricorrente, cosi terrorizzando gli alunni della classe al punto da farli piangere ed assentare dalle attività didattiche programmate, anche nei giorni successivi” e “tracciava sulla lavagna in dotazione alla classe simboli raffiguranti piramidi massoniche, vortici celtici e sigle anarchiche, riportate anche nei disegni dei bambini”.
I fatti, avvenuti fra settembre e novembre 2020, sono stati raccontati per la prima volta da alcuni genitori e in particolare dalla presidente del Consiglio d’istituto, Tiziana Cagnazzo, in un intervento per il programma “Gli inascoltabili” su New Sound Level FM90. Secondo quanto riportato, la maestra avrebbe chiesto agli alunni di disegnare i gironi dell’inferno e di mettere i nomi dei compagni che avrebbero voluto vedere morti. Dalle dichiarazioni dell’accusa emerge che la maestra obbligava gli alunni a scrivere “in maniera meccanica, frasi e numeri per intere pagine, a mero titolo esemplificativo “‘”io sono un matematico”, “a+e=5″’” e strattonava gli alunni”.