Il caso di Indi Gregory, la bimba di 8 mesi affetta da una grave malattia è diventata questione internazionale. La bimba è attualmente in cura presso il Queen’s Medical Centre (QMC) dell’Università di Nottingham, ma i giudici hanno deciso di togliere alla piccola i supporti vitali che sta ricevendo, come la respirazione assistita.
Chi è Indi Gregory?
Dopo il piccolo Charlie Gard, l’Alta Corte ha deciso, contro il volere dei genitori di staccare i supporti vitali che tengono in vita Indi Gregory, la bambina nata a febbraio scorso affetta da sindrome da deperimento mitocondriale. La malattia, incurabile, causa il mancato sviluppo dei muscoli della piccola, la quale è ricoverata nel reparto di terapia intensiva pediatrica fin dalla sua nascita.
I genitori Claire Staniforth, 35 anni, e Dean Gregory, 37 anni, hanno lanciato diversi appelli, che hanno fatto il giro del mondo, raccogliendo consensi e ai giornalisti del Daily Mail il padre racconta:
Indi è una bambina forte e una vera combattente. Merita una possibilità nella vita. L’ospedale vuole portarle via tutto questo e noi siamo inorriditi. Ha solo bisogno di tempo per riprendersi in modo che possiamo allestire un piano per prenderci cura di lei a casa. […] Sappiamo che non sarà mai uguale agli altri bambini, perché ha diverse disabilità. Ma ci spezza il cuore pensare che i medici non vogliano darle questa possibilità di vita
I medici del Queen’s Medial Centre e l’Alta Corte, però, sostengono che le cure stiano arrecando sofferenze inutili a Indi, che ha già dovuto sopportare ben due operazioni intestinali, un intervento al cervello e una sepsi, causando tre arresti cardiaci. L’appello dei genitori non si arresta e il Bambino Gesù di Roma si è detto pronto ad accogliere la piccola, ma la risposta è negativa: secondo i giudici il trasferimento in Italia non è nel miglior interesse di Indi e un suo spostamento le arrecherebbe ancora più sofferenza.
Che malattia affligge la bimba inglese di 8 mesi?
Indi soffre della sindrome da deperimento mitocondriale, un grave disturbo neuro-metabolico che ne compromette la qualità di vita a causa di una rara mutazione mitocondriale. È per questo che il Sistema sanitario inglese (NHS) ritiene che non sia etico somministrare cure volte a prolungare la sofferenza del paziente. Ciò significa anche scavalcare la volontà dei genitori, come era successo nel 2017 al bimbo di 8 mesi Charlie Gard, affetto dalla stessa malattia di Indi.
La decisione dei giudici di giovedì scorso è stata rinviata a questo pomeriggio, dal giudice Robert Peel, il quale ha concesso ulteriori giorni di ventilazione assistita alla piccola. E in Italia è corsa alla cittadinanza.
Corsa contro il tempo: Il Cdm ha conferito la cittadinanza italiana a Indi Gregory
Claire Staniforth e Dean Gregory, con il supporto del Christian Legal Center hanno contestato la decisione dei medici e dei giudici di staccare i supporti vitali alla piccola, guadagnando così del tempo. Il Cdm ha conferito da pochissimi minuti la cittadinanza italiana a Indi Gregory.
Infatti, mentre per il National Health Service Inglese Indi “Sta morendo”, per i coniugi di Ilkeston si tratterebbe di una diagnosi “erroneamente pessimistica”. Da qui, la decisione del governo italiano di concedere alla bimba la cittadinanza, che permetterebbe, quindi, il trasferimento all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Sulla questione è intervenuto anche il Presidente Mitocon, l’organizzazione di riferimento in Italia per le persone affette da malattie mitocondriali e per i loro familiari, Marco Marmotta: “Quelle mitocondriali sono patologie gravi per le quali al momento non esistono cure, nei casi molto gravi come quello della piccola Indi, ci chiediamo quale sia ‘il miglior interesse per il paziente” e chi sia deputato a stabilirlo, se i giudici o i genitori. Ci uniamo quindi all’appello della famiglia e dei suoi legali perché venga rispettata la volontà di questa famiglia e sia difeso il loro diritto di scegliere per la vita della figlia”.