La notizia arriva dalla provincia di Viterbo, per l’esattezza nel comune di San Martino al Cimino. Un giovane di 22 anni è morto all’interno di un noto ristorante della zona, dove stava lavorando come tirocinante: l’intento era quello di imparare il mestiere di pizzaiolo. Sono subito stati allertati i soccorsi ma i tentativi di rianimarlo stono stati vani. Gli inquirenti stanno svolgendo gli accertamenti del caso: l’ipotesi che sembra più veritiera è quella di un soffocamento, probabilmente a causa di un boccone di mozzarella, ma al momento non è esclusa nemmeno la pista che porta ad un malore.

Viterbo, muore giovane 22enne: Gianni era in cura presso la “Villa Buon Respiro”

Il giovane, Giovanni Buzzerio, era molto conosciuto nella zona e soprannominato Giani. Il 22enne, disabile, era in cura presso la “Villa Buon Respiro” e la notizia della sua morte ha sconvolto l’intera comunità. Tra le testimonianze raccolte spicca quella dell’allenatore di calcio, che ha lasciato ai social l’ultimo saluto al giovane:

“Non riesco e non voglio credere a ciò, fino a mezz’ora fa stavamo sorridendo ed esultando insieme per i tuoi goal. Poi sei andato via prima perché dovevi iniziare il tuo turno in pizzeria e la tragica e amara notizia, bomber mio ora fai tanti goal da lassù, porterò sempre con me quel tuo grande sorriso, che faceva di te una persona solare e dolcissima. Riposa in pace, il tuo mister. Voglio ricordarti per sempre così con quel tuo sorriso gigante e con il tuo grande entusiasmo. Ciao campione”.

Morte per soffocamento: in Italia oltre 50 casi l’anno

Un report sul 2022 stima in circa 50 i casi di morte per soffocamento in Italia, in molti casi evitabili se a conoscenza delle principali manovre di soccorso, soprattutto nel caso dei bambini più piccoli, ma non solo. A Frosinone, qualche mese fa si è verificato il decesso di un 27enne, soffocato mentre mangiava una pizza con i genitori: un boccone si è rivelato fatale ostruendo le vie respiratorie, collassando in pochi minuti. Inutile l’intervento del 118, che una volta giunto sul posto ha solo potuto constatare il decesso. Diversa è invece la dinamica che ha portato al soffocamento di un neonato di 6 mesi a Nichelino, in provincia di Torino. Il piccolo sarebbe caduto dal letto e rimasto incastrato tra la culla e il comodino, bloccando la respirazione.