E’ successo nelle Filippine: ieri 5 novembre 2023 un giornalista, Juan Jumalon, è stato ucciso da due colpi di pistola mentre era in diretta con il suo programma. Un uomo è entrato nello studio fingendosi un ascoltatore e gli ha sparato.
Filippine: un giornalista è stato ucciso da due colpi di pistola mentre era in diretta
Nelle Filippine ieri un giornalista è stato ucciso da due colpiti di pistola mentre era in diretta radio con il suo programma: ecco cosa è successo. Juan Jumalon è il nome della vittima, assassinata da uno sconosciuto che sarebbe riuscito ad entrare nello studio per poi iniziare a sparare. L’omicidio si è consumato davanti a tutti gli spettatori del programma che si stava svolgendo anche in diretta video su Facebook. Dalle telecamere si vede Jumalon che riceve i colpi della pistola ma l’assassino non è stato inquadrato dagli obiettivi.
Juan Jumalon lavorava per la radio “94.7 Gold FM Calamba” a Calamba, nella provincia di Misamis Occidental nel sud delle Filippine. L’aggressore, dopo aver sparato al giornalista, ha strappato la catenina d’oro che la vittima portava al collo e poi sembra essersi dato alla fuga a bordo di una moto, insieme al suo complice che lo stava aspettando in strada, fuori dagli studi della radio. L’identità dell’assassino ancora non è nota alle autorità locali, che stanno indagando sulla vicenda.
Il giornalista, dopo l’aggressione, era ancora vivo quando si trovava negli studi dell’ente radiofonica. E’ deceduto a bordo dell’ambulanza che lo stava trasportando in ospedale. Ancora non è noto nemmeno il movente che avrebbe spinto l’assassino a compiere questo gesto.
Il Presidente delle Filippine Ferdinand Romuáldez Marcos Jr. ha condannato l’episodio che ha causato la morte del giornalista 57enne, ribadendo la sua volontà di rintracciare il colpevole. Il Presidente ha affermato:
“Gli attacchi ai giornalisti non saranno tollerati nella nostra democrazia e coloro che minacciano la libertà di stampa dovranno affrontare tutte le conseguenze delle loro azioni”.
I casi dei giornalisti uccisi nelle Filippine
Le Filippine rappresentano un paese molto pericoloso per i giornalisti: il caso di omicidio di Juan Jumalon è il quarto da giugno 2022. A maggio di quest’anno è avvenuto l’assassinio di un altro conduttore radiofonico, Cris Bundoquin. Il movente ancora non è chiaro ma le autorità locali hanno ipotizzato che potesse essere collegato alle critiche che aveva espresso contro il gioco d’azzardo illegale e la politica locale.
L’Unione Nazionale dei Giornalisti delle Filippine ha dichiarato che dal 1986 Jumalon è stato il 199esimo giornalista ad essere stato ucciso nel paese, da quando è stato ristabilito il regime democratico, in seguito al rovesciamento della dittatura precedente. Il 2009 è stato l’anno in cui nelle Filippine si è registrato l’attacco più feroce contro i giornalisti nelle Filippine: nella provincia meridionale di Maguindanao un gruppo di militanti legati ad una potente famiglia locale si macchiò di una tragica strage: 58 persone furono uccise a causa della rivalità nelle elezioni politiche. Tra le vittime del massacro del 2009, ben 32 persone lavoravano nell’ambito giornalistico.
Altro caso che continua a produrre molto clamore anche a livello internazionale è la vicenda del sito di notizie Rappler e della sua fondatrice Maria Ressa, la giornalista filippina vincitrice del Nobel per la pace nel 2021, che per il suo attivismo dedito alla salvaguardia della libertà di espressione nel paese rischiava 63 anni di carcere. La giornalista si è più volte scagliata contro il precedente presidente della Repubblica, Rodrigo Duterte, che aveva ordinato la chiusura del suo sito di notizie l’anno scorso.