L’Agenzia delle Entrate – Riscossione può procedere con il fermo amministrativo auto in caso di mancato pagamento di una cartella esattoriale. Si tratta di un atto mediante il quale i concessionari della Riscossione bloccano il veicolo (che è un bene mobile del debitore) iscritto nei registri pubblici (PRA), al fine di regolarizzare i crediti maturati ma non ancora riscossi. Vediamo insieme come funziona il fermo amministrativo.

Fermo amministrativo auto

 Il contribuente che non paga, non rateizza, non promuove un provvedimento di sospensione o annullamento del debito iscritto a ruolo entro 60 giorni dalla data di notifica della cartella esattoriale può essere soggetto ad azioni di recupero degli importi richiesti dagli enti creditori, tra cui il fermo amministrativo del veicolo del debitore, mediante l’iscrizione del provvedimento nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

Le conseguenze del fermo amministrativo sono varie, tra cui:

  • non può circolare: se circola è prevista la sanzione;
  • non può essere radiato dal PRA: non può essere demolito od esportato;
  • anche se viene venduto, con atto di data certa successiva all’iscrizione del fermo, non può circolare e non può essere radiato dal PRA.

L’Agenzia delle Entrate – Riscossione, può procedere alla vendita forzata del veicolo per il recupero delle somme contestate, se il debitore non paga la cartella esattoriale oggetto del fermo amministrativo. Nello stesso modo, il concessionario della Riscossione non provvederà alla cancellazione del fermo amministrativo, se non viene saldato il debito contestato.

 Per quale importo scatta il fermo amministrativo?

Il concessionario della Riscossione può procedere con il fermo amministrativo su più di un veicolo contemporaneamente. Tuttavia, questa possibilità è condizionata dall’entità del debito. Ad esempio, se l’importo dovuto si situa tra 800 e 2.000 euro, il fermo amministrativo riguarderà un solo veicolo.

Come ti viene comunicato il fermo amministrativo?

Innanzitutto, viene notificata la cartella esattoriale per concedere al contribuente un periodo di 60 giorni per regolarizzare la sua situazione. In altre parole, il contribuente che riceve una cartella esattoriale ha diverse opzioni: può effettuare il pagamento, richiedere un piano di rateizzazione, oppure avviare un procedimento per la sospensione o l’annullamento del debito iscritto a ruolo.

Nel caso in cui non venga adottata nessuna di queste soluzioni, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione può intraprendere azioni per recuperare gli importi richiesti dagli enti creditori. Tra le varie procedure messe in atto per garantire il recupero delle somme non pagate, vi è la possibilità di attuare il fermo amministrativo.

Quando non si può applicare il fermo amministrativo auto?

 L’Agenzia delle Entrate – Riscossione non applica la procedura di fermo amministrativo ai veicoli adibiti o destinati all’uso di persone disabili e, in caso di errori o se risulta già iscritto, provvede automaticamente alla cancellazione.

L’articolo 86, comma 2, del DPR n. 602/73 spiega che la Riscossione non può procedere all’iscrizione del fermo amministrativo se, entro 30 giorni dalla notifica del preavviso di iscrizione, il contribuente dimostra che il veicolo è strumentale all’attività di impresa o alla professione da lui esercitata.

Inoltre, secondo diverse sentenze, la Riscossione non può procedere con il fermo amministrativo se sull’immobile di proprietà del debitore è già iscritta un’ipoteca esattoriale a garanzia del credito.

Cosa si rischia?

 Il debitore che circola con un’auto vincolata dal fermo amministrativo rischia una sanzione amministrativa che può variare tra 1.984 e 7.937 euro, oltre a sanzioni accessorie quali la confisca del veicolo e la revoca della patente.

Come bloccarlo?

 Per cancellare il fermo amministrativo, è obbligatorio saldare il debito contestato.

Cosa succede se ti fermano i carabinieri con il fermo amministrativo?

Le forze dell’ordine, anche da remoto, possono richiedere ulteriori informazioni relative a pignoramenti e fermi amministrativi dei veicoli al fine di verificare lo stato del fermo. In questi casi, spesso l’automobilista viene sanzionato e vengono applicate le cosiddette “ganasce fiscali”. La sanzione amministrativa può variare da 1.984 a 7.937 euro, oltre all’applicazione di sanzioni correlate alla confisca del veicolo e alla revoca della patente.

Come verificare se è stato iscritto un fermo amministrativo auto?

Utilizzando i servizi online disponibili sul sito dell’ACI, è possibile verificare la presenza di vincoli su un veicolo e ottenere informazioni dettagliate sul fermo amministrativo registrato sul proprio veicolo.

Nel caso in cui il fermo amministrativo riguardi veicoli intestati a terzi, è necessario richiedere un visura al PRA al costo di 6,00 euro tramite il servizio online. In alternativa, è possibile rivolgersi a una delegazione dell’ACI o a uno studio di consulenza automobilistica (agenzia pratiche auto), ma ciò comporterà costi aggiuntivi.

La visura fornisce tutte le informazioni giuridico-patrimoniali relative al veicolo.