Qualcuno parla di cose mai viste, qualcun altro di una situazione in peggioramento anno dopo anno. Una soluzione è rappresentata sicuramente dal completamento della barriera soffolta pensata per proteggere tutta la costa, ma il mare continua a spaventare e arriva sempre più in là. L’erosione è molto più di un semplice rischio. Sta di fatto che il maltempo accanitosi sull’Italia nel fine settimana, a Fregene, frazione di Fiumicino sul litorale romano, ha preso la forma di una tromba d’aria e una intensa mareggiata che hanno provocato danni per centinaia di migliaia di euro e offerto un nuovo punto interrogativo a una situazione già grave.

Fregene in ginocchio dopo tromba d’aria e mareggiata, pessimismo tra gli operatori che parlano di vecchi problemi

Brutta domenica sulla costa romana nonostante l’allerta per il Lazio fosse “soltanto” gialla. “Le conseguenze più gravi si registrano dalla parte Sud fino a quella centrale – informa la signora Susanna dal Miraggio Club, stabilimento risparmiato dalla furia delle acque – ma la violenza degli eventi è stata terribile”. Le foto mostrano infatti la furia del mare, sebbene la paura sia stata molta anche per i pini caduti a causa del vento, come quello in Via Castellammare. Diverse intanto sui social le testimonianze.

Quella barriera a metà ha funzionato, difatti i danni sono spuntati appena oltre. “Fortunatamente siamo stati risparmiati perché ci troviamo proprio oltre la porzione già realizzata – tira un sospiro di sollievo Cristiano dello stabilimento La Nave – ma altri non possono dire lo stesso”. Come Renato di Albachiara: “Se le nostre strutture non hanno riportato grosse conseguenze, è il quantitativo di sabbia sempre più esiguo a preoccuparci. Il mare oramai è lì. Più in là potrò comunque fare una stima più precisa”.

Astolfi (Rio): “I lavori devono essere completati, ma nessuno ci sa dire nulla”

Il Lido è praticamente sott’acqua, il Saint Tropez idem. Per non parlare del Rio: “La mareggiata – racconta Giovanni Astolfi – ci ha distrutto una buona metà della piscina. Una stima? Su due piedi non saprei proprio, ma una cosa così non l’avevo mai vista. Ogni anno peggio, ma stavolta ha davvero esagerato. Avrebbero dovuto riprendere i lavori per la barriera a settembre, alla fine della stagione estiva, e invece siamo ancora qui e nessuno ci sa dire nulla”.

“Continuiamo a lavorare con il ristorante – prosegue Astolfi – ma non possiamo uscire più di tanto perché l’acqua è arrivata oramai al ristorante. È proprio ora, a novembre, che iniziano le mareggiate. Chiediamo soltanto la fine dei lavori, almeno fino al Saint Tropez. Ci è stato detto che i fondi necessari per arrivare fin giù ci sono, ma restiamo in attesa ed è difficile essere ottimisti in vista della prossima stagione estiva. Il mare così alto, anche quando è calmo, non l’avevo mai visto”.

Di Giuseppe (Delfino): “Stimiamo 50/60.000 euro di danni alle strutture, ma la sabbia è praticamente scomparsa”

Per Alessandro Di Giuseppe del Delfino, invece, la stima è purtroppo pronta: “L’acqua ha travolto dieci cabine, parliamo di 50/60.000 euro. Ma, al di là delle strutture che possono essere riparate o ricostruite, dobbiamo constatare che non c’è più la sabbia e questo significa mancato guadagno. Per la barriera hanno ripreso i lavori dello scorso anno, perché si sono accorti che il problema non è soltanto per gli stabilimenti, bensì per l’intera Fregene. Il mare travolge le strutture, ma sotto a esse cosa rimane?”

L’arenile di Fregene sparisce a vista d’occhio – ne parliamo da un anno e mezzo – mentre la maggioranza di centrodestra del Comune di Fiumicino guidata da Mario Baccini, costretta dal maltempo agli straordinari, è attesa a delle risposte. Fregene, ora come ora, è con l’acqua alla gola. Letteralmente.