Gli schemi Ponzi continuano a mietere un gran numero di vittime tra gli investitori più ingenui. Nonostante la loro nascita risalga ormai ad un secolo fa, le promesse di rapido e facile guadagno rappresentano ancora oggi un’esca in grado farne abboccare molti. Tanto da trovare larga applicazione anche in ambito crypto, ad esempio con la truffa One Coin, che ha reso famosa Ruja Ignatova.

Per cercare di impedirne il successo ormai da tempo coloro che sono interessati a mantenere in sicurezza il settore dispensano consigli tesi a mettere in guardia le possibili vittime. Purtroppo, però, lo schema Ponzi continua a mantenere la sua validità di fondo. Andiamo quindi a conoscere meglio.

Schema Ponzi: cos’è

Lo schema in questione deve il suo nome a Charles Ponzi, ovvero Carlo Pietro Giovanni Guglielmo Tebaldo Ponzi, nato a Lugo di Romagna il 3 marzo del 1882. Fu proprio lui ad architettare un raggiro negli anni a cavallo della Prima Guerra Mondiale, facendo leva sulla differenza di prezzo dei buoni postali di risposta internazionale tra un paese e l’altro.

In pratica, lo schema da lui elaborato si fondava su una semplice promessa: il rapido ritorno della cifra prestata con tanto di pingui interessi a coloro che investivano in quello che era prospettato come uno straordinario affare.

Se in un primo tempo i soldi tornavano realmente agli investitori, insieme all’interesse concordato, questo era soltanto il classico specchietto per le allodole. Questi primi adepti, infatti, erano destinati a diventare evangelisti, ovvero ad attirare altri malcapitati nella truffa. Il totale dei soldi investiti ad un certo punto divenne estremamente rilevante e la conclusione praticamente inevitabile, con lo scoppio della bolla e l’arresto di Ponzi una volta che i nuovi arrivi non erano in grado di conferire il capitale necessario per soddisfare le promesse.

Un finale che, però, è variato sensibilmente in altre operazioni di questo genere, a partire appunto dalla truffa One Coin. In questo caso, infatti, dopo aver collezionato miliardi di dollari, almeno 4, Ruja Ignatova ha fatto perdere le sue tracce, prima di essere trovata morta nel 2018.

Come riconoscere la truffa

Lo schema Ponzi si fonda, come abbiamo detto, su una innata propensione degli investitori a credere nei facili arricchimenti. Ponzi non fece altro che tenere presente questo dato di fatto, per attirare nella sua rete un gran numero di vittime. Proprio questo genere di esca, però, rende abbastanza semplice capire se un progetto d’investimento, anche nel settore crypto, è serio o meno. Nel settore finanziario, infatti, non esiste nulla di certo. Chi prospetta guadagni sicuri è semplicemente un truffatore.

Se questo è il primo modo per riconoscere una truffa, ci sono poi altri accorgimenti che si possono adottare per evitare di esserne vittime con le criptovalute. Tra di essi, in particolare, i seguenti:

  1. occorre informarsi in maniera dettagliata prima di prendere la decisione finale. Ad esempio si può visionare il white paper di un progetto e metterlo a confronto con altri, per capirne la reale validità;
  2. evitare i progetti che promettono alti rendimenti. Naturalmente nessuna azienda prospetta perdite, ma se i guadagni indicati sono troppo elevali il rischio di una truffa è dietro l’angolo;
  3. bisogna chiedere i documenti ufficiali elaborati per il lancio di una criptovaluta. Nella lettura occorre poi trarre un senso di chiarezza complessivo, tale da far capire a cosa tenda la soluzione approntata. Se il tutto ha un carattere fumoso o prospetta un piano sin troppo complesso è meglio lasciar perdere e passare ad altri progetti;
  4. occorre porsi una domanda ben precisa: in quale modo la criptovaluta in esame si propone di remunerare chi decide di apportare il suo capitale all’impresa?

Come si può notare si tratta di accorgimenti abbastanza semplici e alla portata di chiunque intenda investire in maniera sicura. Al tempo stesso, ancora oggi troppe persone perseverano in comportamenti tali da favorire i truffatori. Con una ovvia conseguenza, la proposizione di nuovi e aggiornati schemi Ponzi.