I giovani, la Nazionale, un possibile ritorno di Totti alla Roma e le sorprendenti Frosinone e Bologna: Walter Sabatini ha discusso di diversi temi nel corso della trasmissione “Gli Sportivi della Domenica” su Radio Cusano Campus oggi 5 novembre 2023.
Walter Sabatini sui giovani: “C’è paura da parte dei tecnici ma il campo racconta un’altra storia”
Rilanciare il calcio italiano è fondamentale ed è necessario farlo ripartendo dai giovani. Walter Sabatini a Radio Cusano Campus insiste sul fatto che c’è troppa paura a lanciare in campo nuovi talenti e che le sconfitte sono vissute in maniera troppo drammatica:
“C’è molta paura, c’è il terrore, la sconfitta è vissuta come un dramma non emendabile, procura feriti e morti, c’è molta paura da parte dei tecnici. Il campo poi racconta un’altra sotria, veder giocare Prati e Colombo è un privilegio per chi guarda: ragazzi giovani di 21 e 20 anni che possono giocare con qualsiasi squadra”
Nel nostro Paese non mancano certamente giovani talenti. Sabatini cita a tal proposito Adriano Galliani come dirigente lungimirante e parla di Colombo come un giovane promettente che sarebbe stato il caso di trattenere ancora un po’ in rossonero:
“In Italia piangiamo sempre sul fatto che non ci sono giocatori, e invece si scopre che i giocatori ci sono. Galliani è un dirigente veramente lungimirante, ha allestito una squadra di giovani italiani e ne trae un grande beneficio. Un giocatore come Colombo avrebbe fatto comodo al Milan, o a qualsiasi altra squadra, ma dato che è del Milan sarebbe stato il caso, forse, di trattenerlo a Milano un anno in più”.
Sabatini a Radio Cusano Campus ha poi affrontato l’argomento dei campionati giovanili e delle squadre B. Esperimenti che stanno dando il loro frutto portando un sacco di sorprese:
“Ci vuole un anno in più, tant’è che le istituzioni delle seconde squadre, chi ha aderito, ha dato delle risposte interessanti: si fa un campionato coi senior, dove i punti contano, i margini di crescita vengono colmati più in fretta. La Primavera rimane un campionato giovanile dove vincere o perdere non è che sposti molto, invece se vai a perdere a Crotone in un campionato in cui partecipi, cambia la consistenza dei risultati, serve per far crescer i giocatori. C’è un esempio relativo a questa cosa, molto concreto: guardate il Frosinone, che sta facendo un campionato straordinario e lo sta facendo con tutti ragazzini, che escono dall’under 23 della Juventus. Prevale il fatto che i ragazzi vengono preparati bene e ce ne sono almeno 5-6 a Frosinone, lì Guido Angelozzi, il direttore sportivo, con Stirpe, hanno fatto una politica molto corretta e illuminata, contengono i costi e non rischiano di retrocedere con un costo insopportabile, tengono i conti a posto, fanno giocare ragazzi di 20 anni. Veramente devo fare i complimenti al Frosinone, per riallacciarmi al discorso che c’è una competitività nei campionati delle seconde squadre che prepara i giocatori ai campionati superiori con più efficacia della Primavera”
Il Bologna e il Frosinone: due sorprese della Serie A
Dopo undici giornate il rendimento di Bologna e Frosinone è molto positivo. Sabatini ha parlato della squadra felsinea sottolineando quanto la rosa possa essere in grado di fare un buon campionato:
“Hanno, perché io non c’entro nulla con questo Bologna attuale, hanno lavorato bene preso giocatori sicuri e affidabili, stanno facendo veramente un campionato di altissimo livello. Hanno recuperato a una condizione molto buona giocatori che si erano un po’ persi come Orsolini, da Bologna solo buone notizie”
Spazio anche al Frosinone trascinato da un giovanissimo Matias Soulè che qualcuno paragona a Dybala. Sabatini definisce il giovane argentino come un giocatore dotato e capace di fare cose molto utili in campo:
“Forse perché è mancino, quindi le suggestioni si sprecano, comunque è indubbio che sia un giocatore molto dotato e molto sensibile con quel piede, ha delle sterzate meravigliose e vede linee di passaggio che altri non vedono”
La Nazionale assente ai Mondiali
In dieci anni l’Italia è mancata a due mondiali: quello del 2018 in Russia e ancora più clamorosamente a Qatar 2022. Un problema, a detta di Sabatini, dovuto allo scarso investimento sui calciatori italiani ‘perchè non ci sono’:
“Quando non si punta sui giocatori italiani è perché evidentemente non ci sono in quel momento storico, dipende anche da questo. Si punta sui giocatori quando ci sono: io in generale penso che i giocatori ci siano, non mi creo illusioni particolare solo perché magari due giocatori stanno facendo bene. Quando ci sono bisogna avere il coraggio e la serenità di farli giocare, accettando il verdetto del campo, l’ipotesi di qualche sconfitta, bisogna cambiare la cultura di questo paese, la cultura calcistica”.
La Roma: un possibile ritorno di Totti?
Solo parole di stima per l’ex capitano giallorosso Francesco Totti da parte di Sabatini a Radio Cusano Campus. L’ex numero 10 potrebbe rivestire ancora un ruolo importante nella società giallorossa e dire la sua. Sabatini affronta prima di tutto il capitolo della pace con Spalletti e quegli ultimi giorni da calciatore nel 2017:
“Totti è un valore aggiunto ovunque e comunque. Onestamente il fatto che abbiano fatto pace non gli do importanza, non hanno mai litigato in realtà, c’era stato solo un momento di incomprensioni che dipendevano dal tramonto di Francesco. Il tramonto di un grande campione è sempre una cosa tragica, drammatica, lo è per tutti i campioni e lo è stata anche per Francesco. Poi sono venute fuori mille storie. Oggi Francesco rende in qualche maniera giustizia dicendo che non è successo niente di rilevante, magari trovassero una sintonia forte, ne gioverebbe molto la Nazionale, ma io penso che Francesco possa essere molto utile anche alla Roma, soprattutto a questa Roma”
A Sabatini è stato poi chiesto cosa intendesse Mourinho che il 31 maggio chiese una figura forte per gestire le vicende extra campo: in molti hanno pensato proprio a Totti. L’ex dirigente sportivo ammette di non sapere cosa intendesse l’allenatore portoghese ma è sicuro che Totti nel calcio potrebbe ricoprire qualsiasi ruolo, compreso quello di dirigente- se coadiuvato:
“Questo non lo so, non so cosa intende Mourinho, per una cosa riferita all’extra campo: per me Totti rimane un uomo di calcio e di calcio si deve occupare. Se, come auspico, dovesse rientrare a Roma non è per fare cuscinetto con le istituzioni, ma si deve occupare di calcio: il calcio è il suo respiro e la sua vita, darebbe un contributo enorme. È un auspicio, io mi permetto di suggerire nulla a nessuno. (Totti direttore sportivo?) Forse gli manca una conoscenza specifica di tipo tecnico-amministrativo, potrebbe farlo coadiuvato da qualcuno: ma insomma, Totti nel calcio potrebbe fare qualunque cosa”.