La passione per la cucina è ormai diventata un lavoro. Francesco Aquila ha iniziato quasi per gioco, ma dopo la vittoria di Masterchef 10 ha spiccato il volo. Spesso sul set, conduce ed è protagonista di vari programmi di cucina. La notorietà però non lo ha cambiato e soprattutto non ha modificato le sue certezze. Una di queste è senza alcun dubbio il Milan. Tifoso da sempre, tra un impegno di lavoro e l’altro cerca di rimanere costantemente aggiornato sui rossoneri e appena può, li segue. Per commentare la crisi del Milan, Francesco Aquila è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Crisi Milan, Francesco Aquila a Tag24

La sconfitta con la Juventus e poi quella con il Psg in Champions avevano già fatto spazio a tanti dubbi nella testa dei tifosi del Milan. Il pareggio contro il Napoli poi, dopo lo 0 a 2 del primo tempo, aveva fatto salire la rabbia. la sconfitta di ieri sera contro l’Udinese però, è la goccia che fa traboccare il vaso. Il Diavolo è in crisi e Pioli adesso deve trovare, il più rapidamente possibile, il giusto antidoto per evitare che l’ambiente si avveleni. Parte dei tifosi rossoneri ha già voltato le spalle al tecnico, ma il problema non può essere solo l’allenatore. Tanti infortuni dall’inizio della stagione, troppi anzi. E poi assenze importanti, come quelle di Theo Hernandez e Leao, che restano inspiegabili. Per commentare la crisi del Milan, Francesco Aquila, vincitore di Masterchef 10 e tifoso milanista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La sconfitta di ieri sera contro l’Udinese apre uno squarcio in casa Milan. Adesso è davvero crisi?

“Altroché, questa è una crisi al 100%. Un pò influisce sicuramente anche la sfortuna, perché non è possibile che i rossoneri subiscano continuamente infortuni. Dall’altra parte però deve anche esserci qualcosa che non va. Evidentemente hanno sbagliato la preparazione, oppure c’è qualcosa dietro. Sennò non è possibile che si spacchino tutti, uno dopo l’altro”.

La mancanza di risultati porta con sé tante critiche, soprattutto nei confronti di Stefano Pioli. Sei tra i tifosi che ne chiedono l’esonero?

“Ma per carità, come si fa ad avercela con Pioli. Questa cosa non riesco proprio a capirla. Se le cose vanno male ricominciamo con Pioli out. Poi se questa squadra fa un periodo fatto bene, allora cantiamo di nuovo Pioli is on fire. Non è possibile così. Bisogna fare delle valutazioni complessive e capire bene il momento che stiamo vivendo. Il mister è stato capace di vincere uno scudetto con una squadra che di sicuro non era costruita per un obiettivo così grande. Ora è lui il problema? Io sono assolutamente dalla sua parte. Poi è logico che in questo momento anche lui sta sbagliando qualcosa e sono sicuro sia successo qualcosa all’interno dello spogliatoio, che noi non sappiamo”.

Eppure prima della sconfitta con la Juventus, il Milan aveva dimostrato di essere una squadra in grande forma. Ti riferisci a qualcuno in particolare?

“Il Milan, dopo la brutta sconfitta nel derby, aveva dimostrato di essere la squadra più compatta e stava facendo molto bene. Poi all’improvviso tutto è cambiato. Ieri Theo Hernandez non era neanche in panchina. Io lo capisco che non è al 100% della forma e che deve riposare, ma possibile sia solo questo? Mi domando cosa sia successo. Lui e Leao sono le colonne portanti di questa squadra, il Milan ne è completamente dipendente. Loro non girano, stanno rendendo forse la metà di quello che fanno di solito e di conseguenza i rossoneri non girano. Si deve essere rotto qualcosa. In un momento così delicato, in cui non ci sono difensori che stanno bene, Theo non va neanche in panchina. E se si fosse fatto male Florenzi, o Tomori, chi metti? Vorrei avere delle risposte. Questo mi fa pensare più di ogni altra cosa”.

Però siamo solo all’undicesima giornata di campionato. Il Milan, nonostante tutto, lo vedi in corsa scudetto?

“Sicuramente è ancora tutto aperto, non siamo neanche a metà campionato. Sono passate davvero poche partite e nell’arco di una stagione queste piccole problematiche ci possono stare. L’importante è riuscire a cambiare subito rotta, perché c’è ancora tempo per rialzarsi ed andare avanti”.

Il problema è che da determinate crisi, di solito, si esce solo con i risultati. Ma il prossimo match è Milan-Psg di Champions. È una gara proibitiva?

“Io ci ho già messo una pietra sopra, il Milan è fuori dalla Champions secondo me. Stiamo parlando del Paris, una squadra mondiale e compatta. Lì c’è un solo giocatore, che è Mbappè, che vale come tutto il Milan. Di cosa stiamo parlando? Noi vinciamo o pareggiamo se ci sono episodi a nostro favore, altrimenti siamo destinati a perdere perché sono nettamente più forti. La croce ce l’ho messa alla seconda partita. In questo girone c’è chi ha investito tanto, guardate il Newcastle. Chi spende così tanti soldi, è brutto dirlo, ma spesso va avanti”.

Se il Milan fosse un piatto, in questo momento, cosa sarebbe?

Una pastina in brodo, di quelle fatte male, con il dado! Uno di quei piatti da mangiare giusto quando hai la febbre”.