Nato e cresciuto a Roma, Alberto Di Chiara con i giallorossi ha assaggiato la Serie A, ma è con la maglia della Fiorentina che si è consacrato nel calcio dei grandi. Cinque stagioni, dal 1986 al 1991 con la viola, poi il passaggio al Parma; un altro pezzo di cuore per il terzino sinistro. La sua esperienza e il suo talento hanno contribuito al successo delle squadre per cui ha giocato e in cui ha lasciato il segno. Conosce bene Firenze, sa quanto sia caldo l’ambiente, specie quando l’avversario è bianconero. Per commentare Fiorentina-Juventus, Di Chiara è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Fiorentina-Juventus, Di Chiara a Tag24
Fiorentina-Juventus alla fine si gioca. I tifosi della curva Fiesole avevano richiesto a gran voce il rinvio della partita, a causa dell’alluvio e dell’emergenza che ha colpito in questi giorni la Toscana. L’osservatorio però ha risposto in maniera negativa, per scendere in campo ci sono tutti i presupposti. E non sarà di certo una partita normale. Di base quella tra la viola e i bianconeri non lo è mai visto l’astio tra le due tifoserie. Ma stavolta sarà sicuramente diverso. La squadra di Allegri deve vincere per non perdere terreno sull’Inter; quella di Italiano deve riprendersi dopo le due sconfitte arrivate con Empoli e Lazio. Per commentare Fiorentina-Juventus, Di Chiara, ex difensore che in carriera ha vestito la maglia viola, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Quella tra Fiorentina e Juventus è sempre una gara molto sentita, questa sera ancora di più. Cosa ti aspetti?
“Quella con la Juventus è una gara che si distingue sempre dalle altre, a prescindere dal momento storico che stanno vivendo le due formazioni. La Fiorentina ha un po’ steccato le ultime due partite, ma sta facendo comunque un campionato di alta classifica e questa sera vorrà tornare a fare risultato. Questo è un match particolare, sempre molto sentito da parte dei tifosi viola. E poi non possiamo sottovalutare il contorno, quello che è avvenuto in questi giorni in Toscana e l’emergenza che stanno vivendo i fiorentini. È un aspetto che condizionerà la gara senz’altro”.
Pensi che ne risentiranno anche i calciatori?
“Quello che è avvenuto è una vera disgrazia. Il pensiero di tutti non è rivolto di sicuro alla partita ma a tutto quello che il popolo toscano sta vivendo. Anche la tifoseria si è schierata apertamente. In questi giorni giustamente non hanno mica pensato alla scenografia da mostrare questa sera, piuttosto hanno pensato a dare una mano a chi ne aveva più bisogno. Alla fine si è deciso di giocarla, ma tutta questa situazione condizionerà per forza questa sfida. Sarà una gara completamente diversa dagli scontri precedenti. Poi chiaro che chi scenderà in campo darà il massimo, questi ragazzi sono dei professionisti e cercheranno di non pensare all’alluvione e a tutto quello che succede intorno”.
Ci sono grandissime aspettative nei confronti di Beltran, c’è addirittura chi lo ha definito il nuovo Batistuta. Ti piace questo attaccante?
“I paragoni li trovo sempre esagerati. Questo ragazzo ha sicuramente talento, ma dire che può diventare come Batistuta è davvero assurdo, anche perché deve ancora fare il suo primo gol in Serie A. Io penso che arrivati a questo punto sia necessario decontestualizzare quello che è avvenuto negli anni Novanta e smetterla con i paragoni, di tutti i tipi. Detto questo però sono certo che sia uno di grande prospettiva, ha già fatto molto bene nel suo campionato ma in Italia deve dimostrare ancora tutto. Ha fatto una bella partita con la Lazio, ma è ancora presto per valutarlo. È un bell’investimento, sta bene e penso che anche questa sera giocherà lui dal primo minuto. Ha le potenzialità per diventare un grande attaccante, ma non lo è ancora”.
La Juventus, visto anche il risultato delle altre, Inter su tutti, ha quasi l’obbligo di vincere per la corsa scudetto?
“La Juventus deve provare a vincere ogni partita, anche se questo è un campionato strano, a mio avviso livellato verso il basso. Tante squadre stanno facendo un percorso molto altalenante. Non ci si può permettere di abbassare la guardia neanche per un istante. Guardate anche la Fiorentina, fa 4 gol al Genoa che poi vince con la Roma. Roma che fa 7 gol all’Empoli che poi vince con la viola. È un caos totale, non ci sono più quelle individualità che ti potevano permettere di fare anche una partita tranquilla, a toni bassi, e a cui affidarti. Il singolo, prima o dopo, la giocata la trovava e ora questi calciatori non esistono più. Per vincere devi essere squadra dall’inizio alla fine e mantenere sempre la concentrazione”.
E in questo caos, come vedi la Juventus?
“La Juventus sta uscendo fuori da una serie di cose particolari, anche extra campo, che l’hanno condizionata. Però è chiaro che potrà lottare per lo scudetto fino all’ultimo. Per i bianconeri, il passaggio di Firenze, può essere fondamentale perché anche la Fiorentina intende lottare per una posizione europea”.
Cosa ne pensi di Italiano?
“C’è fiducia, ma penso che sia sempre tutto rapportato ai risultati. Io ho la mia idea e sinceramente non credo nei profeti. Lui sta cercando di maturare, di crescere. Si è reso conto che nel calcio non ci sono leggi fisse. L’allenatore bravo è quello capace di far giocare bene la propria squadra, sfruttando al massimo le caratteristiche dei suoi ragazzi. E poi deve trasmettere il giusto atteggiamento, la giusta mentalità, e creare un buon gruppo nello spogliatoio. Da questo punto di vista penso che Italiano sia molto bravo perché tutti lo seguono e questa squadra può avere prospettive importanti”.