Può capitare che il riscatto della laurea venga pagato dai genitori, oppure da parenti verso i quali il beneficiario dell’onere verso l’Istituto di previdenza possa essere a carico oppure no. In tutti questi casi, è necessario verificare varie situazioni e convenienze, la prima della quale è la possibilità di deduzione o di detrazione dal reddito dei relativi costi versati all’Inps per effettuare l’operazione.
La situazione che avviene con maggiore frequenza è quella del riscatto della laurea ai fini della futura pensione fatta dai genitori. Spesso, il figlio che riceve il beneficio del riscatto del titolo di studio è a carico dei due genitori, nei confronti dei quali, pertanto, si trasferisce il beneficio fiscale della deduzione o della detrazione dal reddito – a seconda dei casi – dei costi sostenuti per l’operazione.
Riscatto laurea pagato dai genitori, quali vantaggi fiscali e per la pensione
Quale convenienza possono avere dei genitori che si accollino i costi per il riscatto della laurea ai fini della futura pensione del proprio figlio? L’operazione dà luogo alla possibilità della deduzione o detrazione fiscale degli oneri dal reddito a favore dei due genitori, purché il figlio sia a carico. I contributi pagati per riscattare il titolo di studio hanno un differente trattamento a seconda della situazione lavorativa del figlio. Infatti, è utile distinguere se il figlio sia inoccupato, oppure sia iscritto a una qualsiasi gestione previdenziale.
Riscatto laurea pagato dai genitori, quando un figlio è ‘inoccupato’?
A tal proposito, secondo quanto specifica l’Istituto di previdenza nella circolare numero 29 dell’11 marzo del 2008, risultano essere inoccupati i soggetti che, nel momento di presentazione dell’istanza per il riscatto della laurea, non risultino essere mai stati iscritti a una gestione previdenziale, ovvero ad alcuna forma obbligatoria di versamento dei contributi previdenziali.
In questa situazione, nel caso in cui i genitori si accollino il costo del riscatto della laurea a beneficio di un figlio che non sia stato mai occupato, spetta la detrazione fiscale nella misura del 19 per cento degli oneri sostenuti dai genitori. L’Inps spiega, nella circolare numero 24/E del 2022, che il pagamento degli oneri per il riscatto della laurea deve avvenire mediante mezzi di pagamento tracciabili.
Figlio iscritto a una gestione previdenziale, cosa cambia ai fini fiscali?
Differente è il caso in cui il figlio, nei confronti del quale i genitori paghino i contributi per il riscatto della laurea, sia stato iscritto – in qualsiasi momento della sua vita e quindi anche nel passato – a una forma di gestione previdenziale. In questo caso, come specifica l’Inps, i costi sostenuti dai genitori sono deducibili secondo quanto prevede l’ex articolo 10 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 1986, ovvero il Testo unico delle imposte sui redditi.
Deducibilità o detrazione dei costi verso l’Inps?
Il caso del riscatto della laurea e di chi paghi i contributi può riguardare anche un parente, ad esempio un nonno o uno zio, che decida di accollarsi i costi verso l’Inps. In questo caso, è necessario verificare che il soggetto beneficiario del riscatto della laurea sia fiscalmente a carico della persona che paga i contributi per il riscatto, secondo quanto prevede il comma 77 dell’articolo 1, della legge numero 247 del 2007, la quale ha introdotto i commi 4 bis, 5 bis e 5 ter del decreto legislativo 184 del 1997.
Come nel caso precedente, le spese sostenute dal parente per il riscatto della laurea sono deducibili ai sensi di quanto prevede l’ex articolo 10 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 1986, nel caso in cui il beneficiario del riscatto sia stato iscritto, anche nel passato, a una qualsiasi formula di gestione dei contributi previdenziali.