Cosa sono gli anelli di gas sull’Etna? Negli ultimi giorni si sono diffuse tra social e siti web straordinarie immagini del vulcano Etna. La loro particolarità è che raffigurano spettacolari anelli di gas come sbuffi al di sopra del cratere. Si tratta di cerchi pressoché perfetti e questa incredibile forma ha attirato la curiosità.

Cosa sono gli anelli di gas sull’Etna: evento non così raro per il vulcano siciliano

La formazione di questi anelli di gas è ritenuto un evento vulcanico estremamente raro. Ciononostante non è così strano osservare questo fenomeno sui crateri dell’Etna ed episodi simili avvengono anche sul vulcano di Stromboli.

Gli ultimi avvistamenti infatti sono stati registrati attorno al “Cratere di Sud-Est” durante la mattinata del 29 ottobre 2023. Immagini bizzarre molto simili ai giochi di fumo fatti con una semplice sigaretta.

Tuttavia, a differenza di quanto si possa immaginare, non si tratta di fuoriuscita di fumo che sarebbe infatti il prodotto di una certa combustione. Gli sbuffi visti sopra l’Etna sono invece emissioni di gas e vengono definiti “volcanic vortex rings”.

Storicamente il primo a studiare questo fenomeno fu il fisico e ingegnere britannico William Thomson, più conosciuto come Lord Kelvin. Le prime osservazioni sull’Etna però risalgono a quasi due secoli prima, con documentazioni relative al 1755.

Le condizioni essenziali

Le dinamiche all’interno della bocca di un vulcano infatti sono molto complesse ed entrano in gioco diverse tipologie di gas quali acido solfidrico, anidride solforosa, anidride carbonica e ovviamente vapore acqueo.

Non basta però la presenza di queste tipologie di gas per creare i suggestivi anelli. Devono infatti registrarsi alcune condizioni particolari.

In primo luogo gioca un ruolo determinante la conformazione geometrica della bocca del vulcano. Il condotto sopra la camera magmatica infatti deve essere aperto e con una forma pressoché cilindrica ma stretta.

Un altro requisito necessario è l’espulsione di un potente getto di gas caratterizzato da una velocità di emissione maggiore nella parte centrale del condotto e inferiore invece nella zona laterale. È proprio la forza di attrito lungo le pareti a frenare il getto di gas. Ciò fa sì che si modifichi la forma dell’emissione con il gas che si rigiri in modo da replicare la stessa forma del condotto vulcanico.

Il getto di gas assume dunque la conformazione di un anello perfetto. Le dimensioni dell’anello e la durata al di fuori della bocca sono però funzione di diverse caratteristiche ambientali e atmosferiche della zona.

In determinante condizioni si può assistere anche alla formazione consecutiva di un secondo e di un terzo anello. È il caso dell’evento immortalato il 3 Settembre 2023 proprio sull’Etna.

Bocca Nuova particolarmente attiva

Il fenomeno degli anelli di gas non è così raro per l’Etna. Durante gli ultimi 15 anni, il nostro vulcano ha emesso centinaia di sbuffi di questo tipo. Gli eventi sono relativi specialmente alla “Bocca Nuova”, il più recente dei suoi quattro crateri in vetta. Questa depressione si è formata infatti nel 1968 e via via si è sempre più ampliata fino ad arrivare ad un diametro di oltre 400 metri.

Proprio questa bocca avrebbe infatti la conformazione geometrica giusta per dare questo straordinario effetto. Al suo interno vi sarebbero infatti diversi crateri di collasso e pertanto il condotto è quasi completamente aperto. Tale struttura rende poi possibile l’emissione di molteplici anelli di gas in sequenza.

Il 2000 fu un anno particolarmente ricco di questi fenomeni. Dalla sola Bocca Nuova si sarebbero sviluppati circa 5 mila sbuffi di forma anellare nel corso di soli 6 mesi.

Tuttavia l’emissione di anelli di gas è strettamente dipendente alle condizioni interne del vulcano e a quelle atmosferiche ambientali. Perciò è praticamente impossibile prevedere quando questo fenomeno si riproponga.