Cosa sono le giuggiole? Si tratta di un frutto tipico della stagione autunnale, dotato di straordinarie caratteristiche utili per il nostro organismo.

In Italia sono particolarmente diffuse nel Veneto e più precisamente nella zona dei Colli Euganei grazie al clima favorevole per la loro coltura.

Cosa sono le giuggiole: la pianta del giuggiolo

Il giuggiolo è una pianta latifoglie con foglie arrotondate e di una tonalità verde brillante. Negli esemplari secolari può arrivare ad una altezza di circa 8 -12 metri, ma generalmente è mantenuta in dimensioni più contenute per facilità di coltivazione.

Grazie allo sviluppo delle radici a notevole profondità, questa pianta è resistente anche a periodi di siccità. I rami invece sono ricoperti di spine. La pianta fiorisce nel periodo estivo con un gran numero di fiori piccoli e biancastri. I frutti arrivano invece con la fine di Settembre per giungere a piena maturazione in Ottobre.

Questa pianta è originaria dell’Africa centro settentrionale e del medio Oriente. Venne poi importata in Cina e in India dove oggi cresce allo stato spontaneo. Laddove la pianta non è nativa, si può facilmente trovare in condizioni di coltivazione. Il giuggiolo infatti preferisce climi molto caldi per generare i suoi frutti, ma non è raro trovare la pianta anche a climi più miti.

A differenza infatti di altri esemplari appartenenti alla stessa specie, questa pianta è capace di resistere anche a temperature molto rigide.

In Cina e in Giappone il giuggiolo è presente in diverse varietà con differenti caratteristiche di forma e dimensione del frutto.

Le caratteristiche del frutto

Le giuggiole sono frutti di dimensioni simili ad un’oliva, con un unico seme all’interno. La buccia ha un tipo colore bruno tendente al rosso porpora, mentre l’interno ha una polpa giallastra. Se consumato quando non ancora maturo, la giuggiola assume un sapore simile ad una mela.

Se invece si aspetta un grado di maturazione più avanzato il frutto avrà le stesse caratteristiche di un dattero, motivo per cui è conosciuto anche come dattero cinese. La superficie diviene infatti più scura e grinzosa, e la polpa molto più dolce sebbene abbia un retrogusto leggermente acidulo.

In Italia il loro consumo non è così diffuso come nei paesi asiatici. La loro produzione è infatti spesso limitata all’ambito familiare e non al settore industriale.

Le proprietà benefiche

Le giuggiole hanno moltissime proprietà benefiche per il nostro organismo.

Sono frutti infatti ricchi di vitamina C, la cui assunzione, specie nel periodo pre-invernale, favorisce le difese immunitarie a contrasto dell’influenza stagionale.

Le giuggiole possiedono inoltre di elevate quantità di ferro, calcio, manganese, fosforo, glucosidi e flavonoidi. L’insieme di queste sostanze generano effetti antisettici, antispastici, emollienti e antinfiammatori.

Questo frutto ha poi capacità rilassanti e calmanti, e generalmente ha effetti positivi per contrastare insonnia, stress e ansia.

Il suo consumo favorisce poi le attività digestive e metaboliche con una notevole azione depurativa. Attenzione però a non abusare di questo frutto, perché potrebbe produrre effetti lassativi.

Nella sua forma non essiccata, la giuggiola possiede solo 79 calorie su 100 grammi. L’apporto calorico e di zucchero però sale con il grado di maturazione fino ad arrivare a 287 calorie per la stessa quantità di prodotto.

Frequentemente le giuggiole vengono consumate tal quali. Ma in cucina sono diverse le opzioni di utilizzo.

La ricetta più tipica nel Veneto è la produzione del “Brodo di Giuggiole”, un infuso di origine rinascimentale a base liquorosa e che utilizza anche uva di tipo Moscato, scorze di limone e melograno oltre alle giuggiole.

Grazie poi alla sua estrema dolcezza, questo frutto è impiegato nella preparazione di confetture. Vengono prodotte anche grappe o biscotti aromatizzati.