VeChain è una blockchain dotata di strumenti per lo sviluppo di Dapps, che cerca di offrire alle imprese un’infrastruttura in grado di controllare le proprie filiere e di sviluppare progetti su blockchain quantificabili in termini di costi prima che siano implementati.

Proprio il rivolgersi ad un ambito come quello delle imprese proponendo servizi estremamente innovativi costituisce il suo punto di forza. Non ha nulla a che vedere con soluzioni di carattere speculativo e prescinde quindi dai momenti particolari del mercato. Le sue fortune, di conseguenza, dipendono dalla capacità di tenere fede alle premesse.

Cos’è VeChain e cosa si propone

VeChain è una blockchain in grado di garantire transazioni a costi estremamente contenuti e strumenti di sviluppo alle imprese. Il progetto è nato nel 2017, a Singapore, sotto la spinta di Sonny Lu, già noto per le collaborazioni precedenti con grandi aziende. A sovrintendere al suo sviluppo è la VeChain Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro, sotto la cui egida è stata effettuata la transizione al nuovo piano, dopo la nascita che aveva visto la piattaforma rivolgersi esclusivamente al monitoraggio della catena di distribuzione dei beni di lusso.

Nel 2018 è stata lanciata la mainnet, che è ora dedicato anche alla fornitura di una infrastruttura basata su blockchain in grado di gestire dati e applicazioni collegati all’Internet of Things (IoT). Un ambito che è quindi presidiato già da IOTA e che si propone come un grande affare dell’immediato futuro.

Se il settore in cui ha operato maggiormente in avvio sono state le questioni relative alle frodi alla contraffazione dei prodotti, cercando di offrire garanzie per tracciarli e garantirne l’autenticità, ora il focus sta gradatamente spostandosi in direzione delle informazioni in grado di assumere rilievo per le imprese.

Il modello di business che ne è derivato verte intorno alla fiducia, da considerare una risorsa fondamentale su cui i brand possono incrementare le proprie fortune. Stiamo in pratica parlando delle questioni attinenti alla fiducia dei consumatori nel marchio, questione ormai fondamentale in epoca di globalizzazione.

Come funziona VeChain

Il sistema congegnato fa leva su una rete, VeChain (VeChainThor), la quale fonda il suo funzionamento sul protocollo di consenso Proof-of-Authority nativo della piattaforma. Mentre a fare da propellente per le operazioni che avvengono al suo interno sono due token, VeThor (VTHO) e VeChain (VET).

Se il primo rappresenta il costo di base dell’utilizzo di VeChain, da corrispondere dopo l’esecuzione di determinate operazioni sulla blockchain, VET si incarica invece di fungere da mezzo di trasferimento del valore, in modo da agevolarne la circolazione all’interno dell’ecosistema VeChain. Inoltre è il token con cui sono compensati i nodi per l’operato prestato a favore della rete. Non prendono parte alle votazioni e hanno la funzione di stabilizzare la blockchain.

Per quanto concerne invece VTHO, viene generato automaticamente trattenendo i token VET. Chiunque detiene VET, è in grado di utilizzare VeChain in proporzione al quantitativo di VTHO generato per trasferimenti e scambi o l’esecuzione di operazioni su larga scala come quelle relative alle applicazioni ospitate sulla blockchain.

Per quanto riguarda il modello di governo, la sua funzione è di promuovere il giusto mix tra tra decentralizzazione, trasparenza ed efficienza. A dirigere il tutto è lo Steering Committee, in pratica il consiglio direttivo e la sua elezione avviene ad opera dei membri della comunità.

Il meccanismo di consenso è il Proof-of-Autorithy (PoA), che si fonda non su calcoli complessi, come il Proof-of-Work (PoW), ma sulla reputazione dei candidati. Da sottolineare anche la presenza di figure cui vengono talvolta assegnati ruoli specifici, a partire dagli Authority Masternode, in numero di 101. Questi ultimi devono però essere riconosciuti non solo dalla comunità, ma anche dalla fondazione.

Le prospettive future

Il sistema VeChain, quindi, presenta aspetti originali. Non è un token speculativo, ma punta a dare risposte a esigenze reali, quelle imprese. La sua fortuna, di conseguenza, non dipende dai capricci del mercato.

Anche dal punto di vista tecnologico segna una cesura rispetto ad altre blockchain, grazie all’utilizzo di un meccanismo di consenso come il Proof-of-Autorhity considerato più democratico. Grazie ad esso, in effetti è possibile raggiungere un maggiore grado di decentralizzazione.

Per il futuro, quindi, le prospettive sembrano essere incoraggianti, soprattutto alla luce del legame con un universo in grande espansione come l’Internet of Things (IoT). Un dato di cui gli investitori dovrebbero tenere sicuramente conto.